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COSENZA – Quasi duemila contagi e ricoveri in aumento costante, il tasso di occupazione dell’area medica ha sfondato il 35%, quello delle terapie intensive resta fermo al 15%. Da una parte siamo ben oltre la soglia della zona arancione, dall’altra cinque punti al di sotto.
Percentuali o meno la Calabria continua a non vedere la fine di questa orndata, con la situazione che è prossima alla saturazione negli ospedali regionali. Al momento sono 335 i ricoverati in area medica su 1.055 posti letto disponibili, 29 invece quelli in terapia intensiva su 187 posti comunicati ad Agenas.
Tutto questo nel giorno dell’arrivo di 120 confezioni del primo antivirale specifico contro il coronavirus Sars-CoV-2, la pillola di Merck chiamata Molnupiravir.
IL BOLLETTINO
I numeri sono comunque impietosi, i nuovi casi rilevati ieri sono stati 1.905 su 13.194 tamponi (LEGGI). Ancora altissimo il numero delle vittime, sette per un totale di 1.642 persone decedute. Nel frattempo si attrezzano i vax days per i più piccoli, così come disposto nell’ordinanza che slitta al 10 la riapertura delle scuole. In tutta la Regione sono state avviate le vaccinazioni aperte per genitori e bambini già dalla notte della Befana, per continuare fino alla fine della settimana.
TRACCIAMENTO E “BUGIE”
La situazione è ormai esplosiva sul fronte tracciamento dei contatti positivi. Il sistema è letteralmente saltato nell’ultima settimana anche per una consistente resistenza degli stessi pazienti. A raccontarlo sono gli addetti ai lavori, già fortemente sottodimensionati rispetto a quanto servirebbe durante questa tempesta. Il problema principale però nel cercare di arginare i focolai è la reticenza dell’utenza. Spesso i positivi “nascondono” le reali condizioni di familiari e amici, i dottori scoprono in ritardo quello che sta accadendo attorno. O ancora si rifiutano di informare i dottori sui luoghi visitati, le persone incontrate, gli spazi frequentati. E poi c’è il nodo personale, la centrale operativa della provincia di Cosenza opera con due sole persone e i turni giornalieri sono al lumicino.
«OCCHIUTO NON PUÒ AGIRE DA SOLO»
Solo ora interviene la minoranza in consiglio regionale: «Occhiuto non può fare da solo, c’è bisogno dell’aiuto di tutti prima che sia troppo tardi» dicono Bruni, Irto e Tavernise. «Siamo praticamente allo sbando, i Pronto Soccorso e tutte le aree dedicate alla pandemia sono al collasso, non si riesce a fare alcun tipo di tracciamento e la gestione dei centri vaccinali lascia molto a desiderare, ci sono assembramenti pericolosi, non si può neppure prenotarsi. Si comincia dall’identificazione dei pazienti con file chilometriche davanti alle farmacie e i centri che fanno i tamponi molecolari, si continua con i dipartimenti dedicati che non funzionano per mancanza di personale oltre che per una evidente disorganizzazione, e ancora con l’assoluta carenza di comunicazioni che non arrivano e le persone restano a casa bloccate dopo la regolare quarantena perché nessuno dice loro che possono uscire. L’avevamo messa in guardia fin dall’inizio, lo stato della Sanità calabrese si riflette tutta sulla disastrosa gestione dell’emergenza Covid non è una questione che può affrontare una persona sola solo con la nomina di nuovi manager».
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