Il controllo di un green pass
1 minuto per la letturaDALLE farmacie prese d’assalto per effettuare tamponi al monitoraggio degli uffici pubblici dove sono pochi i dipendenti che vengono rimandati indietro perché sprovvisti di green pass. E’ questa la situazione in Calabria a pochi giorni dall’obbligo della carta verde sui luoghi di lavoro.
A Catanzaro molte farmacie sono rimaste aperte anche di domenica sera per effettuare tamponi a persone prive del green pass. Tanti in coda che, evidentemente sprovvisti della certificazione verde richiesta per accedere sui luoghi di lavoro, pubblici e privati, perché non vaccinate, hanno optato per il tampone.
In una delle farmacie del centro della città, l’effettuazione del test ed il suo sviluppo sono andati avanti fino oltre le 22 per fare fronte a decine di richieste.
A Reggio Calabria è in larga parte rispettato l’obbligo del green pass nelle principali amministrazioni pubbliche e aziende private.
In Consiglio regionale, solo qualche dipendente, degli oltre 400 in servizio, è stato respinto e invitato ad effettuare un tampone rapido, pur avendo effettuato una prima dose di vaccino, non ancora valida, ai fini del green pass.
Le procedure di controllo suddivise su vari ingressi, non hanno creato grandi disagi. Diverso il discorso per i dipendenti di alcune ditte esterne che, in assenza dei requisiti richiesti, sono stati respinti e dovranno regolarizzare la loro posizione con i rispettivi datori di lavoro.
Alla Hitachi Rail Italy, lo stabilimento per la produzione di materiale ferroviario, tra le principali realtà industriali della Calabria, anche stamani controlli serrati dei dipendenti in ingresso ai vari reparti. Ma l’azienda ha scelto di non fornire alcuna notizia riguardante il rispetto delle disposizioni del Governo da parte dei propri dipendenti.
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