Uno studio pediatrico
5 minuti per la letturaAl via la somministrazione di vaccini obbligatori e raccomandati negli studi pediatrici in Calabria.
Primi a partire i pediatri di famiglia dell’Asp di Crotone che, su base volontaria, in collaborazione con il Dipartimento di Prevenzione, somministreranno tutte le vaccinazioni previste dal Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale e dal calendario vaccinale della Regione.
L’iniziativa è frutto di incontri e valutazioni tra il dipartimento di prevenzione di Crotone e la Fimp (Federazione italiana medici pediatri) che a Crotone rappresenta il 100% dei pediatri di famiglia. Una esigenza tanto più avvertita un un’epoca di emergenza sanitaria come quella che stiamo vivendo.
«Il paradosso della pandemia è stato proprio che, mentre tutti auspicavamo un vaccino per arginare le conseguenze sociali e sanitarie del covid – ha dichiarato all’Adnkronos Martino Barretta, Segretario provinciale Fimp Crotone e componente della Segreteria Nazionale Fimp – le vaccinazioni di routine sono state interrotte, ritardate, se non sospese. Secondo un’indagine del ministero della Salute la maggior parte (96,9%) delle Asp ha dichiarato una riduzione delle pratiche di immunizzazione, il 28% ha sospeso l’attività vaccinale. I motivi possono essere ricondotti ai timori dei genitori di contrarre i virus Sars-Cov-2 nelle sedi vaccinali, alle politiche di blocco dei movimenti, all’utilizzo degli operatori sanitari dei centri vaccinali per altre mansioni. Il ruolo attivo dei pediatri di famiglia, attraverso il rapporto fiduciario con le famiglie, la loro presenza capillare sul territorio e la possibilità di somministrare i vaccini in ogni occasione di visita, come indicato anche dall’Oms, favorirà il recupero dei ritardi vaccinali e scongiurerà la possibilità di ricomparsa di malattie gravi, scomparse grazie alla presenza dei vaccini».
I pediatri, infatti, secondo quanto previsto da accordi nazionali e regionali effettuano per tutti i bambini delle visite filtro in determinate fasce di età, per controllare lo stato di salute complessivo dei bambini.
«In Calabria sono previsti 9 bilanci di salute distribuiti per fasce di età – continua Barretta – e queste visite rappresentano occasioni per la promozione ma anche per la somministrazione dei vaccini nei tempi previsti. È la stessa Oms ad indicare queste visite filtro come occasioni da non perdere per l’immunizzazione; in più viene centrato un altro obiettivo del nostro progetto: quello di ridurre, durante la pandemia, la mobilità delle persone. In pratica, durante il bilancio di salute, il pediatra verifica lo stato vaccinale del bambino, e se il bambino deve essere vaccinato non si limita ad indicare un’altra struttura ed un altro giorno, ma dopo aver informato i genitori prende il vaccino dal frigo e lo somministra, con tutti i vantaggi che ciò comporta per il bambino e la famiglia».
Tra gli obiettivi principali dell’accordo, il raggiungimento degli obiettivi di copertura previsti dal Piano Nazionale Vaccini.
«Il recupero dei bambini che non hanno completato la schedula vaccinale prevista – aggiunge l’esperto – è un altro obiettivo previsto dall’accordo e questo dovrà avvenire con chiamata attiva con messaggistica attraverso i gestionali di studio o con telefonata diretta che può rappresentare anche un primo approccio per rispondere a eventuali dubbi sulla vaccinazione».
L’accordo, oltre alla somministrazione, prevede che il pediatra fornisca tutte le informazioni richieste dai genitori su vantaggi ed eventi avversi noti, eventuali colloqui motivazionali per comprendere i dubbi degli esitanti nei confronti delle vaccinazioni favorendo, comunque, un rapporto di collaborazione e fiducia per una scelta consapevole. A ciò segue l’acquisizione del consenso informato.
«Dopo la somministrazione si dovrà annotare sul libretto vaccinale la vaccinazione effettuata, dovrà essere fatta comunicazione all’Asp dei dati del paziente e del vaccino somministrato, per la successiva registrazione sul software dell’anagrafica vaccinale della Regione Calabria. Si stanno testando le procedure di abilitazione dei pediatri vaccinatori per l’accesso all’Anagrafe informatizzata e, a breve questa attività di registrazione potrà essere eseguita direttamente dal pediatra nel suo ambulatorio. Nella finanziaria del 2021 è infine previsto un tassello fondamentale: un incremento del fondo per dotare il pediatra di famiglia dell’infermiere nel proprio studio».
Partirà invece a breve l’attività di somministrazione di vaccinazioni obbligatorie e raccomandate, anche quella per il covid, in un’altra provincia calabrese: Cosenza. Già nel 2020, la sezione Fimp della città, aveva avviato e raggiunto con la direzione del Dipartimento di Prevenzione una intesa in tal senso ma l’esplosione dell’infezione da Sars-Cov2 ha rallentato il processo. Ora, l’esigenza di partecipazione dei medici del territorio nella pratica del vaccino Sars-Cov2, prima a livello Nazionale poi a livello regionale, ha fatto sì che siamo state sottoscritte altre intese.
Nel giugno 2021 è stata così approvata una delibera che prevede sia le modalità operative per la pratica dei vaccini anti-Covid 19, sia quelle del PNPV da parte dei pediatri.
«Per supportare i servizi vaccinali dell’ASP, ampliare l’offerta vaccinale alla popolazione pediatrica, promuovere le vaccinazioni, recuperare gli inadempienti – spiega Alfonso Mazzuca, segretario Fimp Provincia di Cosenza – i pediatri di famiglia su base volontaria, potranno somministrare i vaccini previsti dal PNPV vigente. Inoltre, è previsto l’accesso alla piattaforma dell’Anagrafe vaccinale regionale per aggiornare in tempo reale le schede dei propri pazienti. Pertanto, oggi, tutti i Pediatri di famiglia della Regione Calabria, possono accedere con chiavi di accesso personali a questa piattaforma ed operare sulla stessa».
L’accordo sulla carta è già operativo. «Ora siamo in attesa di definire con la Direzione del Dipartimento di Prevenzione come procedere soprattutto per la fornitura delle dosi – continua Mazzuca – ma anche sulla opportunità, non prevista nella delibera, di poter eseguire i vaccini nelle sedi Asp. Certamente sarà necessaria la collaborazione tra entità diverse, che hanno avuto in passato difficoltà di dialogo, ma che ormai hanno la consapevolezza che è necessaria una piena sintonia per superare le enormi difficoltà determinate dalla pandemia che stiamo vivendo. Il contributo dei pediatri può incidere in modo decisivo nella copertura vaccinale dei bambini che hanno la responsabilità di seguire. L’adesione a tale attività è su base volontaria, ed oltre il 65/70 % del nostro gruppo sindacale, ma anche della restante quota dei pediatri della provincia di Cosenza, ha dato la propria disponibilità. Svolgere un ruolo di educazione all’alimentazione, all’orientamento dei processi cognitivi, all’incentivazione ad una sana attività fisica, così come la prevenzione delle malattie infettive, sono missioni di sanità pubblica che possono garantire la possibilità di un futuro mondo degli adulti più sano, più longevo, e favorire risparmi al Servizio Sanitario Nazionale».
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