Guido Longo e Nino Spirlì
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CATANZARO – Una dura nota firmata Nino Spirlì e Guido Longo per stigmatizzare «falsi allarmismi» e sgombrare il campo dalle accuse piovute addosso alla Regione sull’affidabilità dei dati sul coronavirus in Calabria comunicati ai cittadini e trasmessi al Ministero della Salute e all’Istituto Superiore di Sanità.
«I professionisti del territorio, delle strutture sanitarie e della Regione, stanno operando quotidianamente per arginare al più presto la curva dei contagi ed estendere al massimo l’immunità vaccinale – dichiarano il presidente della Regione e il commissario alla Sanità –. Questo lavoro ha consentito alla Calabria, pur con le note difficoltà, di essere oggi, in assoluto, la regione d’Italia in cui, dall’inizio della pandemia, si registra il minor numero di casi (3.332) e di decessi (57) per 100mila abitanti (dati al 10 maggio 2021). Anche i dati della settimana appena trascorsa sono confortanti, con quasi tutti i parametri che confermano il trend dei contagi in diminuzione e con il sistema vaccinale che ha preso il ritmo adeguato, superando i target giornalieri».
IL CHIARIMENTO SUI DATI
«È necessario – prosegue la nota – porre un chiarimento in merito al valore degli indicatori assegnati alla Calabria, nell’analisi settimanale dell’Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute, poi verificati nell’ambito della Cabina di regia nazionale. Preliminarmente, deve essere evidenziato che il flusso dei dati dal quale scaturisce il bollettino quotidiano regionale, riportato anche nel rendiconto giornaliero del ministero della Salute (attraverso Protezione civile nazionale), deriva dalle informazioni fornite dalle Aziende sanitarie e ospedaliere e viene supervisionato, aggregato e inviato dalla Regione. Per i soggetti risultati positivi al Covid-19, sempre le Aziende che hanno in carico i pazienti, siano essi ospedalizzati o in isolamento domiciliare, inseriscono, in una piattaforma di monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità, i relativi dati sanitari ed epidemiologici. Tali dati, essendo giocoforza non contestuali all’avvenuta diagnosi di positività, possono essere disallineati rispetto al dato in numero assoluto comunicato giornalmente al ministero della Salute/Protezione civile».
«Il sistema di monitoraggio, però, entro specifici margini di disallineamento, considera ugualmente affidabile il dato, che, pertanto – è spiegato ancora –, non incide negativamente né sul calcolo dell’indice di trasmissibilità, né sull’assegnazione del “colore” alla Regione. Qualora il livello di non allineamento fosse considerato non accettabile, sarebbe puntualmente segnalato come “alert”, essendo comunque disponibile il dato di riferimento, perché comunicato con il flusso giornaliero. Inoltre, l’affidabilità/attendibilità dei dati presenti in quella piattaforma, non deriva da una mera comparazione numerica, ma da un complesso esame settimanale della qualità e della completezza delle informazioni inserite. Nel report settimanale del ministero della Salute/Iss/Cabina di regia, i dati in esso presenti includono sia il dato derivante dal flusso ministero della Salute/Protezione civile, che il dato derivante dalla piattaforma Iss».
«NESSUNA OMISSIONE»
«Nessuna omissione di dati – precisano Spirlì e Longo – è quindi presente ma, semplicemente, il sistema degli indicatori trae la sua fonte da database e flussi diversi. Ai due già citati si devono aggiungere quello Agenas (per i posti letto) e quello della survey settimanale (per focolai e catene di trasmissione). È noto che l’analisi del rischio non si basa su un singolo parametro, ma sulla valutazione complessiva di 21 indicatori, dalla quale si attribuisce, settimanalmente, una determinata classificazione del rischio alla Regione. È per tali motivi che, ad esempio, nella settimana 19-25 aprile 2021, pur in presenza di un indice di trasmissione (Rt) ampiamente inferiore al valore 1, l’analisi combinata di tutti gli indicatori (tra cui il livello di saturazione dei posti letto) ha determinato per la Calabria l’attribuzione di un rischio “moderato” e la conferma della “zona arancione”, anziché un rischio basso e il passaggio in “zona gialla”».
L’INDICE RT
«Riguardo all’indice Rt – evidenziano il presidente e il commissario – questo indicatore rappresenta una stima statistica a posteriori su cui non incidono i casi della settimana di monitoraggio, ma quelli della settimana ancora precedente. Inoltre, in questi giorni si tenta di diffondere notizie fuorvianti anche sul numero di tamponi giornalmente effettuati. Il dato giornaliero tiene conto del numero dei soggetti a cui è stato eseguito un tampone (molecolare o rapido antigenico) e del numero totale dei tamponi eseguiti su queste persone. Allo stesso soggetto, a puro titolo d’esempio, può essere effettuato più di un tampone: uno screening iniziale con il test antigenico rapido, seguito da una conferma con un tampone molecolare e da un successivo tampone effettuato per dichiararne la guarigione. Ovviamente, il numero dei soggetti testati sarà inferiore al totale dei test eseguiti. Basta visionare il bollettino quotidiano del ministero della Salute per accorgersi che, proprio per questo motivo, non nella Regione Calabria, ma in tutte le Regioni d’Italia, il totale delle persone sottoposte a test è ovviamente di gran lunga inferiore al numero complessivo dei tamponi eseguiti ma che, in ogni caso, tutti i dati, figurano correttamente nei riepiloghi».
«I falsi allarmismi e le polemiche sterili – concludono Spirlì e Longo – non hanno senso in un momento in cui, grazie alla collaborazione e all’attenzione di tutti, si possono prospettare mesi migliori per il nostro territorio».
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