Posti letto in un ospedale da campo
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Procedono le operazioni per l’installazione dei quattro ospedali da campo dedicati all’emergenza coronavirus e per la contrattualizzazione delle strutture convenzionate in cui sorgeranno i “Covid hotel”. Lo riferisce la Regione Calabria al termine dell’ultima riunione in videoconferenza del Comitato operativo della Protezione civile, coordinata dal capo dipartimento Angelo Borrelli. Al vertice, per la Regione Calabria, hanno preso parte il dirigente di settore della Prociv, Fortunato Varone, il delegato del soggetto attuatore per l’emergenza covid, Antonio Belcastro, e il sub-commissario alla Sanità, Maria Crocco.
OSPEDALI DA CAMPO
Dalla Cittadella fanno sapere che «nel corso della riunione, Varone ha comunicato che per la Calabria sono disponibili due ospedali da campo da 40 posti ciascuno – che saranno installati a Cosenza e Locri – e altri due da 20 posti, da destinare a Vibo Valentia e Crotone. Il dirigente della Protezione civile regionale ha inoltre riferito in merito al sopralluogo di sabato scorso nella zona di Cosenza in cui verrà installato l’ospedale da campo. Oggi un altro vertice con la Croce rossa italiana dedicato alle due strutture destinate a Vibo Valentia e Crotone. Nei prossimi giorni si discuterà invece dell’ospedale di Locri».
COVID HOTEL
Varone, durante il vertice, avrebbe riferito di un nulla di fatto per le prime due manifestazioni di interesse per l’individuazione di strutture convenzionate da trasformare in “Covid hotel”. «Non sono andate a buon fine – ha chiarito – perché dalle verifiche è emerso che nessuno dei partecipanti possedeva i requisiti minimi previsti. Ragione per cui a breve verrà pubblicata una short list per la creazione di 1000 posti, eventualmente estendibili, seguendo l’ordine cronologico su base provinciale». La procedura per la selezione dei primi “Covid hotel” si concluderà «entro la fine della settimana», ha affermato ancora il capo della Prociv regionale.
CONTACT TRACING
Novità anche in merito al personale da utilizzare per il contact tracing dei casi da Covid-19. «Nel corso della riunione – si legge nella nota della Regione – è stata comunicata l’assegnazione definitiva alle cinque Aziende provinciali delle 64 unità sanitarie e amministrative reclutate in seguito all’ordinanza 709 (24 ottobre 2020) del capo della Protezione civile. Le operazioni per la firma dei contratti dovrebbero terminare entro due giorni».
TENSOSTRUTTURA PER TAMPONI A CATANZARO
Sarà in funzione a partire da mercoledì 18 novembre la tensostruttura “drive through” (Dtd) allestita dall’Esercito a Catanzaro per eseguire i tamponi anti-Covid. «L’iniziativa – spiega la Regione –, nata in seguito all’interlocuzione tra il presidente facente funzioni della Giunta regionale della Calabria, Nino Spirlì, e il ministero della Difesa, in sinergia con il Comune e l’Asp di Catanzaro, consentirà di alleggerire il lavoro dell’ospedale Pugliese-Ciaccio, in queste settimane sotto pressione a causa dell’emergenza coronavirus. Dopo il primo sopralluogo effettuato sabato 7 novembre, oggi è stato dato il via libera all’attivazione del “drive through”. La tensostruttura è una delle 200 allestite su tutto il territorio nazionale. I team delle 200 Drive-through-Difesa (Dtd) saranno composti da 1 medico, 2 infermieri, 2 autisti e 2 Carabinieri o personale del corpo della Polizia di Stato, ed assicureranno il corretto svolgimento delle attività e il mantenimento dell’ordine pubblico».
«Ringrazio il ministero della Difesa e il ministero della Salute – afferma Spirlì – per averci messo nella condizione di poter montare anche in Calabria le tende dell’operazione Igea. Saremo così in grado di aumentare il numero dei tamponi che verranno raccolti quotidianamente sui vari territori. Cominceremo con la tensostruttura di Catanzaro Sala – prosegue il presidente ff – e poi ce ne saranno altre in tutte le province della nostra regione. Ringrazio veramente di cuore anche il colonnello Alfonso Zizza, dell’ospedale militare di Messina, che sta seguendo l’operazione personalmente. Ho avuto modo di incontrarlo più volte nelle ultime settimane e ci siamo accordati affinché la Calabria possa usufruire di questo servizio molto importante in un momento come questo. Riusciremo ad aumentare il numero delle persone controllate quotidianamente e potremo organizzare meglio il servizio periferico che è il primo anello della catena per il contrasto al virus Covid-19».
Secondo il colonnello Zizza, «si tratta di un’operazione voluta dal ministero della Difesa in accordo con quello della Salute per alleggerire il lavoro dei civili e aumentare la quantità dei tamponi. In settimana saremo operativi».
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Altri soldi spesi in modo inutile, la Regione Calabria ha chiuso 11 ospedali già esistenti e funzionanti, probabilmente sarebbe bastato riattivare questi e ridare un assistenza ai malati più dignitosa di un posto in una tenda.