La sede della Regione Calabria
3 minuti per la letturaCONTABILIZZARE il numero delle persone che hanno contratto il coronavirus Covid-19, quelle che sono guarite, quelle ricoverate dovrebbe essere una cosa tutto sommato facile.
Non in Calabria.
Non se andiamo a confrontare i dati ufficiali diffusi dalla Regione Calabria tramite i propri bollettini e il sito ufficiale rcovid19.it con quelli forniti a livello nazionale dalla Protezione Civile e dal ministero dalla Salute.
La situazione che emerge, infatti, è completamente diversa a seconda che si guardino i dati dell’una o dell’altra fonte (che poi, in realtà la fonte sarebbe soltanto una visto che i dati al ministero li fornisce la stessa Regione). Solo due numeri combaciano ossia il totale dei casi riscontrati: 1.289, e il numero dei decessi: 97.
Ma come sono ripartiti i dati ufficiali, tuttavia, è questione oscura.
Cominciamo da coloro che sono attualmente positivi. Secondo la Regione Calabria (sia sommando i dati per provincia che visualizzando i totali sul sito rcovid.it) il totale delle persone che sono attualmente infette da covid-19 sono 107 (4 a Catanzaro, 23 a Cosenza, 16 a Reggio Calabria, 2 a Crotone, 3 a Vibo Valentia e 59 nella categoria altro). Nel bollettino del Ministero della Salute e della Protezione Civile, invece, la Calabria figura con 101 casi positivi con una differenza di 6 casi che non si capisce bene a cosa sia dovuta.
Ancora meno chiaro risulta essere la ripartizione dei casi positivi. Secondo la Regione Calabria ci sono 7 persone ricoverate in reparto (4 a Catanzaro, 1 a Cosenza e 2 a Reggio Calabria), nessuno in terapia intensiva e 100 persone in isolamento (22 a Cosenza, 14 a Reggio Calabria, 2 a Crotone, 3 a Vibo Valentia e 59 nella categoria altro) per un totale di 107. Secondo il ministero, invece, abbiamo 8 persone ricoverate in reparto, 1 in terapia intensiva e 92 in isolamento domiciliare, per l’appunto 101 casi.
I sei casi che differenziano la posizione tra la Regione Calabria e il Ministero della Sanità emergono tra i guariti. Infatti per la Regione Calabria i casi di guarigione sono 1.085 mentre per il ministero i guariti sono 1.091.
A questo punto la riflessione è semplice e le domande che sorgono sono tante: dov’è la verità?
In Calabria quanti casi positivi di coronavirus ci sono 107 o 101? Quanti sono i guariti 1.085 o 1.091? Quanti i ricoverati in reparto 7 o 8) E che dire del caso di terapia intensiva che il ministero dichiara esserci in Calabria e che invece per la Regione non esiste?
E che dire del fatto che da 4 giorni, ossia dal 7 agosto scorso, la Regione non pubblica più i report con il riepilogo dei dati sulla pandemia? Senza contare che gli ingressi in regione vengono dati con un generico numero che fa riferimento ad un ultima rilevazione che non si capisce a quando risalga.
Senza contare l’incomprensibile contenitore alla voce “altro” dove trovano spazio migranti, stranieri o persone da altra regione. Il tutto però senza specificare alcunché a cominciare dai criteri in base ai quali capire se un soggetto rientri o meno nella categoria. Uno studente calabrese fuori regione che rientra per l’estate è da considerarsi tra le province calabresi o nella categoria altro? E un lavoratore straniero di ritorno in Calabria dopo una vacanza in patria? E i 13 migranti trasferiti all’ospedale del Celio sono ancora contabilizzati tra i positivi in Calabria? Chiarezza, serve chiarezza.
E per concludere, che dire del diritto dei calabresi di conoscere la reale diffusione del virus rendendo noti i casi di contagio totali e attualmente attivi per ciascun comune in modo ufficiale piuttosto che lasciare alla libera interpretazioni delle parti la ricostruzione delle informazioni sulla scorta delle dichiarazioni dei sindaci, di funzionari o di ricostruzioni giornalistiche. E non serve a nulla trincerarsi dietro la volontà di non generare paura o tensioni, la chiarezza non genera né paure né tensioni, il dubbio sì.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA