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Ammonta a quasi 94 milioni il debito sui rifiuti degli enti risultati inadempienti: ai Comuni morosi la Regione Calabria batte cassa


LAMEZIA TERME – Ammonterebbe a 93.892.028,81 euro il debito dei Comuni calabresi inadempienti per i rifiuti, solo considerando quelli più grossi e solo per la gestione ordinaria. Al primo posto c’è Reggio Calabria, a seguire Cosenza, Corigliano Rossano, Crotone, Lamezia Terme, Catanzaro, Vibo Valentia, Rende e, poi, a cascata tutti gli altri. È quanto emerge da un provvedimento del Dipartimento territorio e tutela dell’ambiente del 27 giugno scorso, con cui la Regione Calabria batte cassa verso i Comuni considerati “morosi” trasmettendo gli elenchi aggiornati del debito residuo per Tariffa rifiuti ordinari (secondo l’Allegato A – anni 2013/2019, comprensivi anche del conguaglio tariffario anni 2016-2017) e residui crediti (secondo l’Allegato B) per tutti i comuni per euro 35.178.908,79 (di cui solo 29.617.672,08 per quelli già menzionati) facenti capo all’ex Commissario delegato per la gestione straordinaria (al 31-12-2012).

Alla somma di 93.892.028,81 euro, non comprensiva di quella degli altri Comuni più piccoli, però, vi è da aggiungere anche quella di euro 35.178.908,79 per i residui della gestione dell’ex Commissario Delegato ai rifiuti. Tali enti inadempienti, a seguito dell’aggiornamento dei crediti della Tariffa Rifiuti, saranno sottoposti al “fermo amministrativo per quei crediti vantati dai comuni nei confronti dell’amministrazione regionale”. Ovvero le somme, per esempio i finanziamenti per le politiche sociali, vantate dai comuni presso la regione potrebbero essere sottoposte al fermo amministrativo in attesa del saldo o della relativa rateizzazione, da concordare con l’ente regione.

Guida la classifica dei comuni morosi il Comune di Reggio Calabria, che per la gestione ordinaria ha accumulato un debito pregresso di euro 21.882.564,64, mentre per i residui della gestione ex Commissario delegato ai rifiuti ha accumulato 609.463,65, con un totale di euro 22.492.028,29; segue il Comune di Cosenza con euro 18.434.566,53; segue il comune di Corigliano Rossano con euro 16.757.504,32 (complessivamente per gestione ordinaria e straordinaria); di seguito c’è la città di Crotone con euro 10.289.112,22; al quinto posto Lamezia Terme con euro 7.936.799,48; Catanzaro con euro 7.599.217,19; poi Vibo Valentia con euro 6.582.823,70; ed infine Rende con euro 3.799.977,08.Tali somme che la regione richiede andranno a pesare sui bilanci comunali, specie quelli, come il comune di Cosenza, che sono già in dissesto.

Negli elenchi della Regione ci sono i comuni inadempienti; poi quelli inadempienti in quanto pur avendo aderito alla rateizzazione delle somme dovute non risultano puntuali nel pagamento delle rate e/o non hanno prodotto la documentazione necessaria all’efficacia del beneficio della rateizzazione; quei comuni che hanno già dichiarato il dissesto finanziario; quei comuni che presentano un piano di rientro; quelli che sono anche sede di impianto e/o discarica beneficiari delle royalties previste. Infine per tutti quei Comuni che sono tornati in bonis, che non hanno provveduto al pagamento di quanto dovuto, si sta provvedendo ad avviare la procedura di recupero coattivo con contestuale segnalazione alla Corte dei Conti.

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Maria Assunta Castellano

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