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La trattativa di Occhiuto con Tim porta ad una proroga dei contratti con la Abramo Costumer Care di altri tre mesi

COSENZA – C’è uno spiraglio dentro la vertenza Abramo. Una sospensione di tre mesi che, però, non promette nulla di buono sul lungo periodo. Intanto la commessa di Tim non sparirà a partire dal primo gennaio 2024. Quindi non verrà attivata la conseguente cassa integrazione a zero ore per 1.070 dipendenti del call center sparsi tra Crotone, Cosenza, Catanzaro e Palermo. Quello che verrà dopo è ancora un problema sul quale sembra sia in trattativa il presidente Occhiuto.

Il punto è chiudere una intesa formale con Assocontact, l’associazione nazionale dei call center esternalizzati, per garantire un futuro più duraturo ai lavoratori che, intanto, nella prima metà della giornata di ieri hanno continuato a scioperare incassando la solidarietà di tantissime realtà economiche del territorio, soprattutto nel Crotonese.

L’altro passo da fare è arrivare alla convocazione al ministero per avviare procedure più solide. Su questo spinge soprattutto la rappresentanza sindacale unitaria Uilcom. «Questa proroga – sottolinea la Rsu – non risolve la vertenza dei 1.070 dipendenti di Abramo ma riesce a dare il tempo necessario affinché si trovino le soluzioni opportune per il futuro lavorativo di tutti. Resta inteso che si attende immediata convocazione presso il Ministero».

Il problema è che la stessa Abramo Costumer Care è un’azienda in liquidazione e le incertezze all’orizzonte sono tante. Tra i lavoratori c’è qualche perplessità, si teme che l’allentare dell’attenzione sul caso possa portare nuovamente a situazioni di stallo di questo tipo. Il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, promette di andare avanti nel dialogo con i sindacati. Obiettivo è arrivare ad una soluzione a lungo termine, dopo la presa di posizione assieme ai sindaci di Cosenza e Crotone di mercoledì sulla vicenda.

Ieri intanto la protesta si è spostata in città a Cosenza mentre a Catanzaro i lavoratori si sono ritrovati in presidio davanti la sede di Settingiano. La “promessa” del gruppo crotonese invece si è realizzata subito. Ieri si sono presentati in piazza Pitagora, proprio sotto il cantiere del palco di san Silvestro firmato dalla Rai.

«Il lavoro è un diritto, non una concessione» recitava lo striscione srotolato davanti il megapalco. Adesso è tempo di trattative, fino a marzo Tim garantirà i contratti in essere con l’azienda, poi però si dovrà definitivamente fare i conti complessivamente con il “disastro” call center in Calabria.

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