I rilievi dopo l'incidente
3 minuti per la letturaCATANZARO – I sindacati denunciano «l’ennesima tragedia del lavoro» dopo la morte di un operaio che stava lavorando in un cantiere dell’autostrada A2 del Mediterraneo (LEGGI LA NOTIZIA), nei pressi dello svincolo di Pizzo, e si dicono «pronti a rilanciare ancora una volta e con più fermezza la campagna per la sicurezza sui luoghi di lavoro che ci vede unitariamente impegnati da diversi mesi sul territorio nazionale e regionale».
La denuncia è dei segretari generali regionali di FenealUil, Filca Cisl, Fillea Cgil, rispettivamente Mariaelena Senese, Mauro Venulejo e Simone Celebre, secondo i quali «quella che abbiamo registrato questa mattina, purtroppo, è l’ennesima tragedia del lavoro, l’ennesimo sacrificio umano di una mattanza che non accenna a fermarsi in tutta Italia così come in Calabria».
«Quanto accaduto questa mattina – hanno aggiunto – ci lascia l’amaro in bocca. In questo momento non possiamo fare altro che stringerci attorno alla famiglia del povero operaio che ha perso la vita nel cantiere di Pizzo. Il tributo di sangue che siamo stati costretti a registrare questa mattina ci dice che, oggi più che mai, è necessario dare maggiore peso alla nostra azione di prevenzione e formazione sui luoghi di lavoro. La nostra preoccupazione, in questa delicata fase di ripartenza, è che venga messo in secondo piano la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori mettendo a serio rischio la loro vita».
Per le organizzazioni sindacali, «il Paese che vuole modernizzarsi nelle sue infrastrutture materiali e immateriali deve farlo attraverso il corretto utilizzo dei finanziamenti che sono stati messi a disposizione dall’Europa e, quindi, non può non fare argine contro il rischio di una deriva pericolosa quale è quella di mettere in secondo piano il tema della sicurezza, di considerare questo aspetto un costo e non un investimento. Per noi viene prima di tutto la vita, il rispetto della vita e della dignità del lavoro. Il nostro impegno in questa direzione – hanno proseguito i dirigenti di Cgil, Cisl e Uil – sarà massimo. Così come siamo riusciti a far modificare il Dl Semplificazioni, frenando la logica del massimo ribasso e sostenendo la necessità di ridurre le tante, troppe, stazioni appaltanti operative sul territorio nazionale, siamo convinti sia venuto il momento di mettere mano e risolvere le diverse incongruenze che ancora esistono in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro».
In questa direzione, FenealUil, Filca Cisl, Fillea Cgil, hanno anche avanzate alcune proposte: «Serve personale per i controlli e, dunque, subito, servono investimenti per le assunzioni di nuovi ispettori del lavoro e di nuovi medici del lavoro, per i controlli e per la ricerca. Bisogna, inoltre, investire su formazione e prevenzione, coinvolgendo le Regioni, i territori e le Prefetture. E’ necessario prevedere l’istituzione di una patente a punti per le imprese, in base alla quale le aziende che non hanno regolarità salariale e di sicurezza vengano escluse dalla partecipazione alle gare d’appalto. In Calabria, poi, – hanno specificato – non è più inviabile la costituzione della commissione regionale per la
sicurezza del lavoro all’interno del Dipartimento regionale alla Salute».
Per questo, i sindacati hanno dichiarato che «per sostenere questa battaglia di civiltà, oggi più di ieri, chiediamo un incontro urgente, in tempi rapidi, con Anas. In assenza di un’immediata convocazione saremo pronti ad una mobilitazione generale presso la sede Anas».
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