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PAVIA – È stata messa a segno, alle prime luci dell’alba, una imponente operazione da parte degli uomini del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Pavia unitamente al personale dello SCICO – il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata – che ha consentito di smantellare un’associazione dedita al traffico internazionale di stupefacenti ed alle rapine operante sull’intero territorio nazionale.
Sono state eseguite 24 ordinanze di custodia cautelare in carcere in Lombardia, Calabria e Puglia. Inoltre, sono stati sequestrati beni mobili ed immobili per oltre 2 milioni di euro. ed eseguite oltre 30 le perquisizioni. I reati contestati sono traffico internazionale di sostanze stupefacenti, ricettazione, riciclaggio, detenzione di armi da guerra, tentata rapina, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Milano hanno consentito il sequestro di oltre 2 tonnellate di hashish.
La base della banda era in una carrozzeria di Bollate, in un capannone poco visibile dall’esterno nell’area industriale, all’interno era stato allestito anche un poligono di tiro dove venivano provate le armi. Sequestri per 2 milioni, tra cui 9 società per riciclare denaro. La banda era dedita al traffico di hashish dalla Spagna e stava iniziando a trafficare anche cocaina.
La droga veniva nascosta su auto ‘clonate’, con targhe di veicoli regolarmente circolanti. I reati contestati sono traffico internazionale di sostanze stupefacenti, ricettazione e riciclaggio di denaro e veicoli, detenzione di armi da guerra, tentata rapina, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale, per aver investito un militare durante un sequestro. L’operazione, denominata ‘Fumo&piombo’, ha visto impegnati oltre 200 finanzieri coordinati dal comando provinciale della guardia di finanza di Pavia con il supporto dello Scico-Servizio centrale investigazione criminalità organizzata della guardia di finanza e dei comandi provinciali di Milano, Foggia e Crotone. Le indagini, coordinate dal pm milanese Maurizio Ascione, hanno permesso di ricostruire la struttura dell’organizzazione delineando ruoli e compiti di capi e gregari e di scoprire come veniva ripulito il denaro ricavato dalla vendita della droga. Per questi motivi sono state sequestrate le nove società attraverso le quali il denaro veniva riciclato, le autovetture e gli immobili residenziali acquistati con i proventi illeciti.
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