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MILANO – Per la Dda di Milano, che indaga sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nei cantieri della rete ferroviaria, ci sarebbe stato «un piano “di spartizione” in “aree di competenza” dell’intero territorio nazionale» da parte di alcune imprese, anche colossi del settore, che prendevano gli appalti da Rfi.
Nelle imputazioni dei pm, infatti, si parla di «gruppi imprenditoriali» che «gestiscono in regime di sostanziale monopolio l’aggiudicazione delle commesse per i lavori di armamento e manutenzione della rete ferroviaria italiana direttamente da R.F.I. spa, a mezzo delle loro società (appaltanti) C.C.F. Costruzioni Generali spa, Gefer srl, Armafer spa, Globalfer spa, Salcef spa, Francesco Ventura Costruzioni Ferroviarie spa, Fersalento srl, Euroferroviaria spa».
Al centro dell’inchiesta della Gdf, in particolare, i gruppi Rossi e Ventura e gli inquirenti nell’imputazione per associazione per delinquere con l’aggravante dell’agevolazione mafiosa citano anche un’intercettazione: «Ventura ha tutta la Calabria, Morelli ha tutta la Campania ed Esposito ha tutta la Sicilia, Rossi ha tutto il Nord Italia».
La Dda aveva chiesto i domiciliari per Maria Antonietta, Pietro e Alessandra Ventura, dell’omonimo gruppo, e il carcere per Alessandro e Edoardo Rossi, ai vertici dell’omonima impresa, ma il gip non ha accolto le richieste.
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