2 minuti per la lettura
Conforta il dato: in Calabria è in calo l’abbandono scolastico dopo le medie. Ma comunque resta più alto della media nazionale
CALA in Italia l’abbandono scolastico. E per una volta la Calabria non è in controtendenza. A dirlo sono i dati Eurostat 2023, elaborati da Openpolis e ‘Con i Bambini’.
Cosa si intende per abbandono scolastico? L’uscita prematura dei ragazzi dal mondo della formazione, ovvero dopo aver conseguito al massimo la licenza di terza media.
Nel 2023 in Calabria l’abbandono scolastico – inteso quindi come la percentuale di giovani tra i 18 e i 24 anni che hanno al massimo la terza media – si è attestato all’11,8%, con un calo significativo rispetto alla rilevazione 2021 che lo vedeva al 14%.
Un dato, va detto, che resta comunque superiore – seppur di poco – alla media nazionale, che nel 2023 è stato del 10,5%. Anche qui in calo, come si diceva all’inizio: si partiva dal 12,7 del 2021 e poi dall’11,5 del 2022. Risultati positivi, che mostrano un avvicinamento del Paese agli obiettivi europei, che fissano al 10% il limite entro cui contenere il fenomeno da qui al 2026 (scadenza Pnrr). Entro il 2030 bisognerà invece scendere al 9%.
Tuttavia l’Italia resta tra i Paesi europei in cui l’uscita precoce da scuola raggiunge un’incidenza importante: è quinta, tra i Paesi Ue, dopo Romania (16,6%), Spagna (13,7%), Germania (12,8%) e Ungheria (11,6%).
L’altro aspetto rilevante è il forte gap interno. In una classifica delle regioni italiane spiccano, in vetta, le due isole. La Sardegna, innanzitutto, con il 17,3%, e poi la Sicilia, con 17,1. Non è un podio tutto meridionale, in realtà, perché terza si piazza la provincia autonomia di Bolzano. A seguire, però, solo regioni del Sud: Campania (16%), Puglia (12,8%), Calabria (11,8%). L’incidenza è invece già inferiore al 9% in Piemonte, Basilicata, provincia autonoma di Trento, Lombardia, Molise, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Lazio e Umbria.
In generale, rileva Openpolis, l’abbandono scolastico è più contenuto nel centro Italia (7%) e nel nord (dove è compreso tra 8 e 9%) rispetto al mezzogiorno. Nel sud continentale si attesta al 13,5%, mentre nelle isole raggiunge il picco massimo (17,2%).
Significativi anche altri divari. «Permane un forte gap di genere nell’incidenza delle uscite precoci dal sistema di istruzione. A fronte di una media di circa un giovane su 10 che abbandona, il rapporto sale di quasi 3 punti percentuali tra i maschi. Oltre il 13% dei ragazzi tra 18 e 24 anni ha infatti lasciato gli studi o la formazione prima del tempo» segnala Openpolis. Più contenuto l’abbandono scolastico tra le ragazze (7,6%).
«Ancora più ampia è la distanza rispetto alla cittadinanza. Tra i giovani italiani, la quota di uscite precoci dal sistema educativo scende al 9%, rispetto al 10,5% medio nel 2023. Tra i ragazzi stranieri al contrario – si legge nel report – sale al 26,8%. Un’incidenza in calo rispetto all’anno precedente (nel 2022 la quota superava il 30%) ma comunque quasi tripla rispetto a quella dei cittadini italiani».
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA