Il carcere di Poggioreale
1 minuto per la letturaUsando i lacci delle scarpe si è costruito un cappio con il quale ha tentato il suicidio appendendosi per il collo alle inferriate della finestra della cella: è successo oggi nel carcere napoletano di Poggioreale. L’intervento, in extremis, degli agenti della Polizia penitenziaria ha evitato il peggio.
A rendere noto l’episodio è il segretario provinciale Osapp Napoli Luigi Castaldo. Il detenuto, un 30enne calabrese, prima di compiere l’insano gesto ha atteso che i suoi compagni di cella uscissero per andare al passeggio.
«In molti definiscono Poggioreale un “inferno”, un “mostro di cemento”, – sottolinea il segretario provinciale Osapp – nel quale però lavorano tanti “angeli in uniforme” che, con tanta umanità, coordinati dal commissario capo Diglio operano in un contesto di disgrazie e sofferenze, dove spesso gesti estremi come quello di oggi vengono risolti in maniera encomiabile».
«Amareggiato», per le affermazioni denigranti su una realtà dello Stato come il carcere Salvia di Poggioreale, si è detto anche il segretario regionale dell’Uspp Ciro Auricchio: «Si tratta di un istituto penitenziario tra i più grandi d’Europa che andrebbe alleggerito con un congruo sfollamento di detenuti e valorizzato con maggiori risorse sia economiche che umane. Al momento sarebbero subito necessari oltre 200 poliziotti penitenziari».
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