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PARIGI – Una operazione realizzata in piena segretezza quella che ha portato all’arresto di Giuseppe Cortese, considerato esponente della ‘ndrangheta calabrese, in Francia.
Secondo quanto ricostruito dal giornale francese Le Parisien, tutto si è svolto nella massima segretezza per impedire che gli informatori della ‘Ndrangheta potessero far saltare il blitz.
Martedì, alle 3 del mattino, la polizia italiana ha trasmesso l’ordine di arresto all’Ufficio centrale per la lotta alla criminalità organizzata (Oclco) di Parigi indicando che Giuseppe Cortese, noto per far parte dell’organizzazione criminale calabrese, era appena passato in Francia per recarsi in Svizzera.
Gli inquirenti transalpini hanno individuato la sua Porsche 911 dalle parti di Macon. Una squadra della brigata di ricerche ed intervento si è piazzata dinanzi ad un anonimo hotel, nella zona industriale della città, dove è stato parcheggiato il bolide.
«I funzionari hanno discretamente sorvegliato l’ingresso della struttura perché la norma in materia d’arresto dei fuggitivi e non tentare nulla se non lo vedi», spiega una fonte vicina al dossier, citata dal Parisien. All’alba Giuseppe Cortese è uscita dall’albergo, accompagnato da un altro individuo, ed è subito scattato l’arresto.
Cortese verrà nel corso delle prossime ore incarcerato in Francia e, successivamente, consegnato alle autorità italiane entro i prossimi quaranta giorni.
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