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Una discarica abusiva sequestrata

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COSENZA – Continuano le audizioni della commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati. L’organismo in questi giorni sta concentrando la sua attenzione sulla Calabria e in particolare sul problema della depurazione.

Una situazione che alcuni senatori hanno definito senza mezzi termini «disastrosa», un giudizio confermato anche dal Prefetto di Cosenza, Paola Galeone e dal Procuratore capo della Repubblica di Cosenza, Mario Spagnuolo per quanto attiene al territorio del cosentino.

Ma le cose di certo non vanno diversamente nel resto della Calabria. Lo scorso 6 giugno i senatori hanno deciso di ascoltare il dirigente generale del Dipartimento Presidenza, Mimmo Pallaria. La circostanza non è da considerarsi strana, visto che il Dipartimento ha avocato a sè le competenze sul ciclo idrico integrato proprio per sollecitare la nascita di un sistema efficiente. Nascita che ovviamente ancora non ha visto la luce. Così l’audizione del dirigente Pallaria è stata per molti versi anche imbarazzante, con i parlamentari della commissione che si sono mostrati basiti più di una volta. Sin dalla premessa fatta dal dirigente regionale quando ha ricordato come il settore in Calabria sia stato commissariato dal 1999 al 2012. Un arco di tempo in cui sono stati spesi qualcosa come circa 900 milioni di euro per migliorare il sistema e per arrivare a situazioni che Pallaria ha definito «incredibili» con impianti realizzati, collaudati ma mai entrati in funzione, perchè magari non arriva un filo d’acqua oppure perchè non sono nemmeno collegati all’energia elettrica.

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