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I terremoti più forti e le faglie della Calabria

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REGGIO CALABRIA – Continua a muoversi la terra al confine tra le province di Reggio Calabria e Vibo Valentia. Dopo la scossa di magnitudo 3.4 verificatasi ieri mattina nel territorio di San Pietro di Caridà, che fa seguito allo sciame sismico dei giorni precedenti avvenuto sempre nella stessa area, anche questa notte si sono verificati movimenti tellurici nei pressi del piccolo borgo, anche se nessuno di questi ha raggiunto un’intensità tale da poter essere nitidamente avvertito dalla popolazione.

Dalle 0.20 di questa notte (2 giugno), infatti, sono state ben otto le scosse, con magnitudo compresa tra 1.1 e 1.9 e ipocentro (vale a dire la profondità) variabile tra i 9 e i 19 km, mentre dal terremoto dello scorso 27 maggio – delle ore 1.31 (magnitudo 3.6) – ad oggi, sono state ben 31 – sempre con profondità media di 10 km – la maggior parte delle quali non percepite dalla popolazione del paese e di quelli vicini. A strascico analoghi casi anche Dinami e Fabrizia ma senza particolari problemi.

Ieri l’ultima scossa 3.4, avvertita dalla popolazione, a conferma, secondo gli esperti, che si sta muovendo la faglia del Mesima che provocò il terremoto nell’area (LEGGI).

 

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