La guardia di finanza a Isola Capo Rizzuto
1 minuto per la letturaCATANZARO – C’era anche il business delle scommesse tra i tanti affari della cosca Arena di Isola Capo Rizzuto, sgominata oggi con l’operazione Jonny (LEGGI TUTTI I PARTICOLARI). Il blitz di Polizia, Carabinieri e Guardia di finanza ha portato al fermo di 68 persone disposto dalla Dda di Catanzaro (LEGGI TUTTI I NOMI).
Gli indagati sono accusati di associazione mafiosa, estorsione, porto e detenzione illegale di armi, intestazione fittizia di beni, malversazione ai danni dello Stato, truffa aggravata, frode in pubbliche forniture e altri reati di natura fiscale, tutti aggravati dalla modalità mafiose. Nel corso dell’operazione anche un sequestro beni milionario.
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L’inchiesta ha permesso, dunque, di provare che la potente famiglia di ‘ndrangheta ha acquisito e mantenuto, avvalendosi del potere di intimidazione, una “posizione dominante”, nel settore della raccolta delle scommesse on line e del noleggio degli apparecchi da intrattenimento, nella città di Crotone e nel suo hinterland, conseguendo enormi profitti attraverso l’alterazione degli equilibri concorrenziali che ha determinato la concentrazione della raccolta del gioco nelle mani del crimine organizzato, precludendo l’accesso ad altri operatori commerciali.
L’indagine delle Fiamme Gialle ha accertato che la società bookmaker Centurion Bet Ltd, attiva nel settore delle scommesse, operativa in Italia con oltre 500 agenzie e ramificata in tutto il mondo, avrebbe messo a disposizione, per il tramite del barese Francesco Martiradonna, i propri circuiti di gioco on line , alla società Krotone Games, che opera nella provincia di Crotone ed espressione commerciale della cosca Arena, determinando volumi di fatturato, sottratti al fisco, per decine di milioni di euro.
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