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AMARONI (CZ) – Per la seconda volta (LEGGI LA NOTIZIA DELLA PRIMA INTIMIDAZIONE AL CONSIGLIERE REGIONALE ARTURO BOVA) ignoti hanno dato fuoco all’auto del consigliere regionale e presidente della commissione della Regione contro la ‘ndrangheta, Arturo Bova.
Sull’episodio, avvenuto ad Amaroni dove l’esponente politico vive con la propria famiglia, sono già state avviate le indagini per risalire agli autori del gesto dopo la denuncia di Bova, che è anche avvocato penalista. A procedere sono i carabinieri di Girifalco che stanno cercando di accertare se nella notte ci sono stati movimenti sospetti che possano far risalire agli autori.
Il consigliere regionale vive ad Amaroni, piccolo centro della provincia catanzarese, di cui è stato sindaco sino all’elezione in consiglio. Arturo Bova, esponente del Partito democratico, è stato eletto in Consiglio regionale con la lista Democratici progressisti.
Nessuna ipotesi viene esclusa circa il movente delle intimidazioni subite dal consigliere regionale.
Solidarietà è stata espressa dal segretario regionale del Pd Ernesto Magorno il quale ha rivolto a Bova «a nome dei democratici calabresi la mia solidarietà e la mia vicinanza per il grave atto intimidatorio subito la scorsa notte. Si tratta – aggiunge – dell’ennesimo gesto vile diretto ad intimidire un amministratore da sempre in prima linea nella difesa della legalità. Siamo consapevoli che gli attestati di solidarietà, davanti al ripetersi sistematico di questi atti intimidatori, non bastano: serve una risposta forte da parte dello Stato, della politica e della società civile che sia determinata e intransigente. Nel rinnovare il mio invito ad Arturo Bova a proseguire con immutato impegno civile e passione il suo percorso politico, ribadisco il pieno e caloroso sostegno di tutto il Pd calabrese»
Anche il Presidente della Regione, Mario Oliverio, ha espresso la sua vicinanza al consigliere regionale dopo aver anche avuto un colloquio telefonico con il Prefetto di Catanzaro, Luisa Latella. «Due gravi episodi intimidatori nel giro di pochi mesi nei confronti del Consigliere Bova – ha affermato – sono atti gravissimi di chiaro stampo criminale mafioso. Siamo in presenza di una escalation di iniziative criminali nei confronti di rappresentanti istituzionali e di amministratori locali che non può essere sottovalutata e che richiede una riflessione adeguata, al fine di attivare iniziative urgenti ed efficaci di contrasto delle forze criminali».
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