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CATANZARO – Partiti. I cassonetti a cominciare da ieri sono ormai un ricordo. La raccolta differenziata è iniziata nel capoluogo di regione o almeno in una parte consistente dei quartieri della città. Sono circa 8000 le utenze domestiche che hanno ricevuto il kit indispensabile per il conferimento dei rifiuti, per un totale di circa 20.000 cittadini serviti. Ai quali vanno aggiunte le utenze non domestiche, gli esercizi commerciali che sono parte integrante del percorso intrapreso dal Comune.
Il sindaco Abramo ha posto la collaborazione dei cittadini come presupposto irrinunciabile per la buona riuscita delle operazioni. Tuttavia non mancano le proteste per un processo che è partito a razzo e che non ha precedenti in città, causando qualche incertezza nei cittadini. Si registrano infatti episodi spiacevoli come la presenza di cumuli di rifiuti nelle aree dove prima si trovavano i cassonetti anche a ridosso di chiese ed edifici storici. E l’indignazione monta sui social. Ma non è tutto.
«Resto costernato – ci scrive un nostro lettore Paolo Formoso – dalla superficialità con cui è stata gestita l’informazione sulla raccolta differenziata “porta a porta”. Sono residente in via A. Fares – prosegue la lettera – e in questo quartiere, dove la raccolta partirà oggi, nessuno ha ricevuto comunicazione scritta da parte dell’Ente sulle modalità della suddetta iniziativa né, tanto meno, su ora e data della consegna porta a porta dei contenitori, avvenuta giovedì scorso. I residenti in altri quartieri, – scrive ancora Formoso – come Pontegrande, sebbene non ancora interessati all’iniziativa, sono stati invece informati sin dal mese di ottobre. Eppure le fatture relative alle utenze dei cittadini residenti in via A. Fares sono state sempre puntualmente consegnate».
«Io mi ritengo fortunato – prosegue il cittadino – perché un vicino, in casa al momento della distribuzione, ha gentilmente ritirato anche i miei contenitori. Per i meno fortunati, ha avuto inizio un peregrinare fra i punti di raccolta di Viale Isonzo, di Campagnella e di Piazza Prefettura. Qui, addirittura, ieri mattina, già mezz’ora dopo l’inizio della distribuzione, i numeri elimina code erano esauriti. Immaginate quanto tutto ciò sia problematico e umiliante per anziani e disabili. Questo conferma, purtroppo, lo scarso rispetto che l’amministrazione della nostra città rivolge ai suoi cittadini dai quali , tuttavia, pretende tributi e balzelli sempre più onerosi senza dare, in cambio, servizi adeguati. Per concludere, mi auguro che ogni utenza, avendo a disposizione contenitori identificati da un proprio codice, possa pagare da subito soltanto i rifiuti da lei prodotti, come avviene nelle altre città d’Italia in cui la raccolta differenziata è già una realtà consolidata».
La città è attesa da una sfida importantissima. Catanzaro parte con notevole ritardo rispetto ad altre città e anche rispetto a piccoli centri della provincia. L’obiettivo ambizioso dell’amministrazione comunale è quello di candidarsi ad entrare nella rete dei cosiddetti Comuni ricicloni, di cui fanno parte altre città del Sud che si sono distinte nella gestione dei rifiuti acquisendo premialità.
È il caso di Salerno, Andria e Cosenza. Una sfida che è anzitutto culturale e che richiede la massima collaborazione tra amministrazione, cittadini. L’unione europea fissa al 65% l’obiettivo minimo di raccolta differenziata per i comuni. L’amministrazione conta di raggiungere tali standard non oltre il 2019.
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