1 minuto per la lettura
VIBO VALENTIA – Se vi sono state ombre nella condotta di qualche sanitario o si sia trattato di una tragica fatalità spetterà all’inchiesta coordinata dal pubblico ministero Claudia Coluccio che ha dato incarico all’anatomopatologa Katiuscia Bisogni di eseguire questa mattina, nella camera mortuaria dell’ospedale, l’esame necroscopico sul feto nato morto.
L’episodio, che molto probabilmente farà scattare anche un’indagine interna da parte dell’Azienda Sanitaria, si è verificato nella mattinata di ieri quando la ginecologa, intorno alle 10.30, si è presentata presso il pronto soccorso del nosocomio vibonese, per chiedere il ricovero di una donna, Elvira Marturano, 28 anni, di San Calogero, in quanto il feto che portava in grembo all’improvviso aveva mostrato l’assenza di battiti. Una pratica burocratica in quanto la sfortunata ragazza si trovava da qualche giorno in Ginecologia in attesa di partorire. Nei giorni precedenti la situazione era sostanzialmente normale e nulla aveva fatto immaginare che le cose potessero precipitare in modo così tragico.
Vista la situazione si è proceduto al parto con il feto che, come detto, è purtroppo nato privo di vita. A quel punto i familiari della donna, increduli per quanto avvenuto, compreso il marito Francesco Di Masi, hanno immediatamente presentato denuncia alle forze dell’ordine ricostruendo la vicenda. Si è pertanto proceduto al sequestro della cartella clinica e di tutto il tracciato, con la documentazione che è arrivata sul tavolo del pm Coluccio. Oggi, quindi, l’autopsia che potrà offrire un quadro maggiormente chiaro sulla terribile ed amara vicenda.
I precedenti esami strumentali eseguiti in ospedale il giorno di Santo Stefano avevano mostrato la presenza di una sofferenza fetale, ma il ginecologo avrebbe tranquillizzato la donna rimandandola a casa. Ieri mattina la situazione è quindi drammaticamente precipitata.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA