X
<
>

Share
2 minuti per la lettura

I Carabinieri della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere, in collaborazione con i militari della Compagnia di Capua, hanno dato esecuzione ad ordinanza di custodia cautelare, emessa dall’Ufficio GIP presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su conforme richiesta della locale Procura della Repubblica nei confronti del pregiudicato De Simone Carlo, nato Francolise il 12 dicembre 1970, accusato del tentato omicidio di un 62enne cittadino di Grazzanise commesso nella Frazione Brezza di Grazzanise il 3 gennaio n.3. Il provvedimento riflette gli esiti di breve e serrata attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, che ha consentito di fare luce su grave fatto di sangue avvenuto sulla pubblica via in orario serale nei pressi di un bar.

“Secondo la ricostruzione – è spiegato in una nota stampa diffusa dalla Procura sammaritana – a seguito di precedenti dissidi tra vittima e aggressore sorti nel tempo per futili motivi, il De Simone procuratosi illegalmente una arma da fuoco, avrebbe atteso l’uscita della persona offesa da un bar e, dopo averlo pedinato sul tragitto verso la propria abitazione, giunto in una strada isolata e senza testimoni lo avrebbe affrontato chiedendo soddisfazione di offese asseritamente ricevute ed esplodendo quindi almeno due colpi di arma da fuoco dei quali uno attingeva la vittima al gomito sinistro. La vittima soccorsa da alcuni conoscenti riusciva a recarsi al pronto soccorso dove riceveva le cure mediche del caso. Un accurato sopralluogo di polizia scientifica effettuato dai militari della Stazione di Grazzanise in collaborazione con i militari della Compagnia di Capua, consentiva di recuperare due bossoli calibro 7.65 nonché repertare numerose tracce ematiche lasciate dal ferito sulla pubblica via. L’analisi dei fatti, basata sulle acquisizioni testimoniali e risultanze tecnico scientifiche del sopralluogo consentiva di effettuare una univoca ricostruzione della vicenda ponendo in rilievo il fatto che l’esplosione dei colpi di arma da fuoco, attesi la breve distanza tra vittima ed aggressore, il numero dei colpi e la regione presa di mira, chiaramente quella toracica, evidenziava propositi letali e solo per un caso fortuito la vicenda, scaturita da banali dissidi maturati in ambiente locale, non aveva un tragico epilogo”.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE