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SAN LUCIDO (COSENZA) – Tentato furto nella notte all’impianto di depurazione di San Lucido, sulla costa tirrenica cosentina, a confine tra lungomare nord ed isola ecologica, dove ignoti hanno divelto recinzioni e spaccato lucchetti per addentrarsi nella struttura, arrecando danni di lieve entità senza però riuscire a portar via nulla.

Allertati da un tele segnalatore per un’improvvisa mancanza di elettricità, i gestori dell’impianto sono tempestivamente giunti sul posto, contemporaneamente agli uomini della locale stazione dei carabinieri, coordinati dal maresciallo Cangeri. Il tentativo andato male ai “temerari” professionisti, è il secondo che accade all’impianto di depurazione sanlucidano nell’arco di due mesi. Se però nel primo episodio il bottino era stato grosso, fili di rame estratti per centinaia di metri e attrezzatura varia per un ammanco di circa 8 mila euro stimati dalla proprietà della struttura, in questo caso è stato messo in fuga chi aveva in qualche modo programmato un’azione precisa e rapida.

Sgomento frustrazione e desolazione i sentimenti che prevalgono nello stato d’animo di Enea Mazzanti, gestore responsabile della struttura, che chiede a tutti gli organi preposti di indagare sui possibili acquirenti di rame, e soprattutto all’ente locale chiarimenti e risposte sulla effettiva valenza e funzionalità di un impianto di video sorveglianza disseminato in tutto il paese, che certo non sembra essere stato deterrente per la criminalità del territorio.

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