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LOCRI – Il caso dell’Asd Sporting Locri ha ormai conquistato l’attenzione nazionale (LEGGI LA NOTIZIA), la decisione di ritirare la squadra dal campionato di Serie A di calcio a 5 femminile pare, però, irremovibile da parte della presidente della società. Proprio Ferdinando Armeni, leader della formazione sportiva, ha precisato ulteriormente che «non abbiamo la serenità d’animo necessaria per portare avanti un progetto così bello e importante, ci spendiamo tanto per il sociale ma poi ci ritroviamo di fronte a certe situazioni».
Armeni, che negli scorsi giorni ha ricevuto il sostegno incondizionato dell’intero panorama sociale e sportivo calabrese e nazionale (LEGGI LE DICHIARAZIONI DI TAVECCHIO) e la tutela della prefettura (LEGGI LA NOTIZIA), ha chiarito ai microfoni di Sky sport 24 che «non abbandoniamo la situazione, ma non siamo eroi, non siamo nelle fiction, posso combattere per il mio lavoro, per la mia famiglia, ma qui parliamo di un gioco, devo mettere a rischio tutto per un pallone? Se succede qualcosa che faccio? Non succede, ma se succede?”.
Secondo il presidente della formazione sportiva quanto accaduto è frutti dell’azione di «quattro sciacalli dementi che stanno facendo passare Locri e la Calabria per quella che non è, ma con le loro azioni viene destabilizzata la serenità delle persone e questo porta a tutto ciò. Non so chi siano, potrebbero essere persone invidiose dello Sporting Locri, magari la nostra assenza potrebbe portare giovamento a qualcuno o altri discorsi, ma non sappiamo quali. Verrebbe meno tutto quello che facciamo e di riflesso qualcun altro potrebbe avere soddisfazioni».
Nel frattempo, il Coordinamento nazionale antimafia Riferimenti, per bocca della presidente, Adriana Musella, afferma di «stare valutando la possibilità di rilevare la società di calcio», tuttavia essendo Riferimenti «un’associazione no profit, basata sul volontariato non dispone di fondi o di rendite e per questo chiama a raccolta imprenditori coraggiosi e con la schiena dritta e professionisti onesti perché siano di supporto. Alla proposta sono già pervenute adesioni, prima tra tutte quella dell’imprenditore Gaetano Saffioti, testimone di giustizia che certamente la testa non l’ha mai abbassata e che ha offerto il proprio aiuto al Coordinamento Riferimenti. Se ne attendono altre. L’iniziativa ha bisogno del sostegno di tutti, privati ed istituzioni calabresi, Coni e lega italiana calcio».
Sotto il profilo delle indagini i carabinieri del Gruppo di Locri hanno redatto un’informativa di reato, che è stata trasmessa alla Procura della Repubblica. L’informativa è adesso al vaglio del sostituto procuratore di turno della Procura, che valuterà se aprire formalmente un’inchiesta per accertare il movente delle minacce ed identificarne il responsabile e, soprattutto, se allertare sul caso la direzione distrettuale antimafia.
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