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ROSARNO – Una maxi confisca di beni è stata messa a segno dagli uomini del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, coordinati della Procura della Repubblica, nei confronti del patrimonio di un imprenditore, Domenico Fortugno, 34 anni, di Cinquefrondi, considerato contiguo al clan di ‘ndrangheta dei Pesce attivi a Rosarno e nella piana di Gioia Tauro «con importanti e radicate ramificazioni operative su tutto il territorio nazionale ed estero».

Il provvedimento eseguito è stato emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale con riferimento al patrimonio dell’imprenditore che è stato già condannato in primo grado alla pena di 16 anni di reclusione per associazione per delinquere di tipo mafioso e di 5 anni di reclusione per intestazione fittizia di beni aggravata dalle finalità mafiose, in due distinti procedimenti penali.

Secondo quanto hanno evidenziato gli stessi finanzieri l’uomo è stato anche sottoposto alla misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno per la durata di anni 3.

Nel corso dell’attività investigativa, fatta anche di analisi economico-finanziarie, gli uomini della Guardia di Finanza hanno accertato «una palese sproporzione tra l’ingente patrimonio individuato e i redditi dichiarati dal soggetto investigato, tale da non giustificarne la legittima provenienza».

In particolare, sono stati confiscati le quote sociali e il patrimonio aziendale (comprensivo dei conti correnti) di 2 società di trasporti nonché quote di un fondo comune di investimento mobiliare del valore complessivo stimato di oltre 2,2 milioni di euro.

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