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OPPIDO MAMERTINA (RC)– Confinata a Corleone. Ma non perché responsabile di chissà quale reato. Solo perché ammalata psichica. E’ questa la destinazione finale per una donna di Oppido Mamertina, oggetto di un trattamento sanitario obbligatorio.

La storia è tristissima. La donna, ha circa 60 anni, e soffre da lungo tempo di disturbi psichici e spesso nel suo peregrinare si è lasciata andare ad esuberanze che hanno costretto un intervento diretto da parte delle autorità istituzionali. Una donna conosciuta da tutti in città e spesso capita. Ma nonostante il buon senso dei cittadini spesso occorre fare ricorso alle cure sanitarie per casi del genere. Per cui quando è scattato il tso nessuno si è posto il problema, nel senso che tutti hanno ritenuto che la donna avesse bisogno di essere curata.

La reazione c’è stata quando nella cittadina aspro montana si è saputo il luogo dove è stata ricoverata. A renderlo noto Roberto Marino, che guida un’associazione civica. «La beffa più grande – ha detto Marino – è che in tutta la regione Calabria non c’era posto e oggi R. è ricoverata presso una struttura sanitaria della regione Siciliana esattamente a Corleone. È sempre il cittadino che deve pagare la negligenza di chi per anni ha guidato la sanità pubblica calabrese e il continuo sperpero consapevole che non avrebbe mai pagato le sue colpe. La sanità è stata sempre un pozzo di soldi che riempie le tasche del potente di turno e noi tutti come sempre abbozziamo in un catastrofico silenzio».

Sbattuta a Corleone senza che nessuno dei suoi parenti possa andare a visitarla. Si perché lei, la protagonista di questa storia, rischia l’isolamento. Una vita persa o da perdere, casi come questo. Nessun posto in Calabria, nessuno che potesse curarla nella propria terra. «Che vergogna – commenta un’altra cittadina di Oppido Mamertina – non esistono strutture per questi ammalati così che soffrono di esaurimento. Non esistono case famiglia dove mettere questi pazienti. Non esistono buoni ospedali perché la gente muore ,ma dove siamo arrivati la vita di una persona non vale più niente ,valgono solo la politica ed i soldi» . «Spiace per R. e per i cittadini calabresi non si ribellano e aspettano il prossimo morirà o non troverà posto negli ospedali reggini o o di altre province, ma meritiamo questo».

R. da due giorni vive ormai a Corleone, da sola chiusa, senza la possibilità di vedersi davanti un volto amico, qualcuno che nonostante i suoi problemi di salute gli ricordi sprazzi del suo passato e la stimoli nel suo presente. Una non vita quella di R. , scarto di un’organizzazione sanitaria che non riesce più a dare servizi adeguati nel territorio. Doppiamente grave la storia di R. vista la sua patologia. Grave e terribile. Come è terribile, quasi utopico la speranza di cambiamento per un territorio emarginato e piegato. Ad Oppido sperano che R. possa ricevere le cure che merita e che presto possa tornare in paese, dove forse disturberà un poco, ma sarà a casa, nella sua casa.

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