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VIBO VALENTIA – Sgomberati, trasferiti, allocati altrove. Il Comune ha finalmente dato attuazione al piano di ricollocamento dei giovani migranti sbarcati nei mesi scorsi al porto di Vibo Marina. Per lo più si tratta di ragazzi minorenni, non accompagnati che hanno trovato una sistemazione anche nell’istituto che un tempo ospitava l’istituto per geometri.
Da ieri pomeriggio, quelle camere all’interno dell’edificio di sette piani, sono vuote.
Hanno avuto esito dunque le richieste formulate dall’amministratore del condominio, l’avvocato Marco Messina, nelle quali si chiedeva, attraverso un’apposita Pec trasmessa al dirigente della Polizia municipale, Filippo Nesci, l’immeditato sgombero dei locali (due seminterrati e il terzo rialzato) in cui erano ospitati gli extracomunitari, per lo più provenienti dall’Africa Subsahariana, per motivi di sicurezza in quanto la struttura presenta delle criticità e poi insiste su una zona considerata R3 del Piano di assetto idrogeologico, quindi a rischio frana. A queste si sono unite le comunicazioni della dirigente del settore Urbanistica del Comune, Giuseppina Eulilli, che agli inizi dello scorso ottobre aveva emesso un provvedimento attraverso il quale si diffida dall’ulteriore utilizzo delle unità immobiliari destinate all’accoglienza dei profughi. Ciò a seguito di un’ispezione condotta il mese precedente da parte della polizia Municipale su mandato del sindaco Elio Costa che aveva messo in risalto una serie di circostanze e criticità finite nero su bianco e, infine, trasmesse appunto alla dirigente comunale.
E così, ieri pomeriggio sono iniziate le operazioni di trasferimento dei giovani stranieri (ne sono rimasti circa mezza dozzina) che saranno, adesso, indirizzati verso strutture accreditate. In primis vi è quella di Briatico, all’interno dell’hotel Costabella e gestita dall’associazione “Monteleone” presieduta dall’avvocato Marco Talarico, seguita da quella ubicata nel territorio di Ionadi. Sono queste le uniche due con le carte in regola. Tutte le altre sistemazioni fino ad oggi operative verranno chiuse. Vista l’esiguità di centri di accoglienza, tra l’altro già al limite della capienza, è inevitabile che la maggior parte dei ragazzi (sono circa 150 quelli affidati ai servizi sociali del Comune capoluogo) sarà costretta a lasciare il Vibonese per altre province. E quindi, una cinquantina troverà una sistemazione nel centro della costa vibonese, altri trenta circa varcheranno la soglia di un centro sito nel Crotonese, a Petilia Policastro, con i restanti che potrebbero essere collocati anche al di fuori dei confini regionali.
Per il mantenimento dei minori stranieri non accompagnati richiedenti asilo, il Comune ha già trasmesso alla Prefettura di Vibo la richiesta di rimborso spese sostenute per l’accoglienza che si aggirerebbe, per tutto l’anno in corso sul milione di euro. Adesso, in quello che per mesi è stato un luogo di accoglienza, solo brandine vuote e silenzio.
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