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VIBO VALENTIA – I ritardi cronici nel pagamento degli stipendi ai dipendenti della Provincia(LEGGI LA NOTIZIA DELLA PROTESTA DAVANTI LA SEDE DELLA BANCA TESORIERA DELL’ENTE) finisce sul tavolo della magistratura requirente. La parlamentare del Movimento cinque stelle, Dalila Nesci, ha infatti presentato un esposto presso la Procura della Repubblica di Vibo guidata da Mario Spagnuolo. Ripercorrendo la vicenda nelle sue ultime fasi, culminata con l’occupazione di ieri della filiale dell’istituto bancari Monte dei Paschi di Siena, che svolge le funzioni di tesoreria dell’Ente locale, il quale, tuttavia, ha manifestato l’impossibilità di assolvere alle richieste dei dipendenti. La ragione di tali ritardi consisterebbe nel fatto che la filiale deve ancora pagare per conto dell’ente diversi mutui, tra cui quelli con la Cassa Depositi e Prestiti, l’Istituto per il Credito Sportivo e un altro istituto di credito, Bnl.
La Nesci, nel suo esposto rimarca come sia «inammissibile che per debiti contratti dall’Ente e dunque imputabili alle sue gestioni, a rimetterci siano i dipendenti che – è bene precisarlo – non ricevono il dovuto stipendio da luglio, benché, ex art. 36 della Costituzione, ogni “lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”. Il ritardo in questione è clamoroso, se si considera che, con l’avvicinarsi anche delle feste natalizie, il peso economico si farà sentire ancora di più sulle spalle delle tante famiglie vittime di tale indecorosa situazione. Vi è, inoltre, una difformità di comportamento. Seppure non penalmente rilevante, essa getta discredito sull’amministrazione pubblica, che perde di credibilità. Alludo, cioè, al fatto che proprio il Monte dei Paschi di Siena, che ha rilevanti quote nella Banca d’Italia, nel 2013 ricevette circa 4 miliardi di euro di aiuti statali in forma di cosiddetti “bond”».
Ritardi, dunque, che hanno spinto la parlamentare pentastellata a presentare l’esposto e a inviarlo per conoscenza al prefetto Giovanni Bruno, al presidente del Consiglio Matteo Renzi, al ministro dell’Interno Angelino Alfano, e alle direzioni generali del Mps e della Banca nazionale del lavoro.
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