2 minuti per la lettura
LAMEZIA TERME – Un attentato terroristico con un incendio nel piazzale dell’aeroporto di Lamezia Terme, dal quale si è sprigionato una nube tossica a causa dell’utilizzo di un agente radiogeno diretta verso la città lametina. E’ lo scenario simulato nell’esercitazione “Altavilla 2015”, organizzata dalla Direzione centrale della Difesa civile del Ministero dell’Interno, che ha coinvolto la Prefettura di Catanzaro e il territorio di Cosenza, le forze di polizia, i vigili del fuoco, l’Esercito, la Protezione civile, i Comuni di Catanzaro e Lamezia Terme, le Autorità portuali, ferroviarie e stradali, la Capitaneria di porto, il Suem 118, la Croce Rossa, l’Arpacal, i gestori dei servizi essenziali, l’Inail e la Motorizzazione civile.
L’allarme terrorismo è seguito con grande attenzione anche nella nostra regione ed in questi giorni il prefetto di Cosenza ha stabilito maggiori controlli, anche attraverso l’Esercito, sul carcere di Rossano, dove sono ospitati alcuni terroristi (LEGGI).
Lo scenario dell’esercitazione tenuta invece a Lamezia, è basato su un background storico fittizio, utile per lo studio delle dinamiche della simulazione. Gli scopi dell’esercitazione sono stati quelli di testare la validità dei piani di difesa Nbcr delle amministrazioni centrali e periferiche, favorendo l’aggiornamento e l’armonizzazione con altre pianificazioni sul territorio.
Secondo quanto evidenzia la Prefettura di Catanzaro, «l’attività ha consentito di predisporre una puntuale organizzazione degli uffici preposti per una risposta tempestiva in caso di interventi emergenziali di difesa civile per la tutela degli obiettivi fondamentali».
«La risposta esercitativa – conclude la Prefettura di Catanzaro – è stata efficace, ponendo in luce in particolare un buon livello di coordinamento e di interlocuzione tra le componenti intervenute e consentendo la verifica degli apparati organizzativi mesi in campo».
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA