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REGGIO CALABRIA – «Dovremmo incominciare a tagliare ciò che non serve. Anche al ministero degli Interni ci sono degli sprechi. Ad esempio se io avessi potere, ridurrei le tutele del 98% in Italia». Lo ha detto il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri in un’intervista a Giovanni Floris in onda questa sera su La7 nel corso del programma “diMartedì”.

«Ma anche nelle scorte – ha aggiunto – si può risparmiare, ragionando seriamente. Dopo l’omicidio Biagi, per paura che possa accadere un’altra situazione analoga, si è iniziato ad esagerare nelle scorte e nelle tutele. Inoltre dico che dobbiamo sciogliere la Direzione Investigativa Antimafia. Che è una struttura che oggi fa solo misure di prevenzione. Le stesse misure di prevenzione le fanno le Questure, la Guardia di Finanza, i Carabinieri, per cui sono doppioni, tripli. Ha detto Falcone che ci vuole la Dia, ma perché si bestemmia, perché si usa sempre il nome di Falcone quando si vuole difendere qualcosa che oggi è fuori dalla realtà, è fuori dai bisogni? E quando Falcone era vivo perché nessuno l’ha votato per il Csm, perché tutti lo combattevano? E dopo morto, chi lo ha combattuto in vita, i gattopardi, sono saliti tutti sui palchi per commemorare. Gli uomini della Dia ritornano ai Corpi di appartenenza, non è che vanno a fare le contravvenzioni sulla strada, vanno nelle strutture investigative. Risparmiamo un dirigente, un ufficio, automezzi, un palazzo. La Dia, la sede centrale, è in una traversa di via Veneto. Sa quanto costa di affitto? Quei soldi si potrebbero risparmiare e assumere più persone, più poliziotti, più carabinieri».

«A me – ha concluso Gratteri – danno fastidio i tagli lineari: nel corso di questi anni non avendo il coraggio o la forza di entrare nel merito di ogni cosa, per non scontentare nessuno si sono fatti tagli lineari».

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