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CATANZARO – Blitz della Guardia di Finanza nella sede dell’Azienda Calabria Verde, che a livello regionale, nel 2014, ha sostituto l’Afor. Il primo segnale concreto, dopo gli articoli di stampa, dell’inchiesta aperta dalla procura di Catanzaro sull’ente in house della Regione Calabria. Indaga il procuratore vicario di Catanzaro, Giovanni Bombardieri.
All’attenzione della magistratura inquirente e delle Fiamme Gialle, per adesso, abbiamo il fondo economale della società in house ed una gara per un mega-appalto di 32 milioni di euro da assegnare. I militari della Guardia di Finanza si sono presentati ieri mattina negli uffici di Calabria Verde ed hanno preso tutte le carte relative ai conti ed alle spese dell’ente subordinato alla Regione e le documentazioni inerenti la gara d’appalto per l’acquisto con fondi comunitari (Por Fesr 2007/2013) di automezzi speciali e attrezzature per l’antincendio boschivo, da destinare alla Protezione Civile. Calabria Verde è stazione appaltante, vale a dire l’ente che deve gestire la selezione per l’affidamento dell’appalto di 32 milioni.
Sull’iter di tale bando di gara pesano diverse riserve. Perplessità tra l’altro formulate sia da dirigenti regionali del settore Protezione Civile, sia da dirigenti del dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentari, organo di controllo regionale sulla procedura per l’assegnazione del contributo comunitario. Ma come accennato, la visita dei finanziari riguarda anche le spese sostenute dall’Aziende Calabria Verde nel 2014 e nel 2015. Come da segnalazione in un “esposto-denuncia” e ripreso dall’dipartimento Agricoltura, con una formale richiesta di chiarimenti inoltrata all’ente in house. Spese apparentemente «non coerenti» con le finalità della società.
A breve il responsabile del procedimento per la gara d’appalto in questione – dopo un travagliato percorso costellato da inspiegabili ritardi, accesi scambi epistolari fra Regione e Calabria Verde e trasmissione degli atti all’Autorità Nazionale Anticorruzione, con provvisoria sospensione dell’iter della stessa gara – dovrà decidere se procedere alla selezione pubblica o interrompere definitivamente il percorso, pure in considerazione del fatto che i tempi rimasti per definire l’attribuzione del mega-appalto secondo legge, sono davvero ristrettissimi, se non impossibili. La normativa prevede, infatti, che l’ingente somma sia compiutamente utilizzata, entro e non oltre il 31 dicembre prossimo. Ed ora sull’intera vicenda irrompe la procura di Catanzaro. E le novità potrebbero essere solo all’inizio.
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