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VIBO VALENTIA – Stanze dissequestrate e la sensazione che il proprietario sia stato assolutamente inconsapevole di quanto successo. Nei giorni scorsi i carabinieri avevano apposto i sigilli a due camere di un Ber & Breakfast sito alle porte di Vibo Marina di proprietà di un ristoratore del luogo in quanto avevano sorpreso due ragazze di nazionalità spagnola intrattenersi con due clienti (LEGGI LA NOTIZIA). Avevano affittato quelle stanze da due giorni prima che i militari dell’Arma, giovedì scorso, facessero irruzione trovandole insieme a due clienti che avevano ammesso di averle contattate attraverso un sito internet d’appuntamenti. Il ristoratore, C.C., di 60 anni, era stato denunciato per il reato di favoreggiamento della prostituzione.

Nella giornata di sabato scorso, tuttavia, il pm Michele Sirgiovanni, titolare del caso, ha disposto il dissequestro delle due stanze ritenendo l’insussistenza di esigenze probatorie anche sulla scorta degli accertamenti già espletato e delle dichiarazioni rese dalle persone informate sui fatti. Nell’immediatezza del fatto, l’imprenditore, assistito dall’avvocato Fabio Mirenzio, aveva rilevato di non aver avuto «alcuna contezza dell’attività effettivamente svolta dalle due donne spagnole, mere affittuarie delle camere attigue all’attività commerciale». Le stesse, si sarebbero presentate come turiste-studentesse, avevano richiesto la disponibilità delle camere a decorrere da lunedì 16 novembre e la loro permanenza si protraeva solo fino al 18, data in cui intervenivano gli uomini dei carabinieri». Sempre l’avvocato Mirenzio aveva fatto rilevare come il suo assistito avesse esposto le «superiori circostanze agli organi inquirenti» evidenziando come la pubblica attribuzione di specifiche, quanto illecite, condotte apparisse «allo stato prematura».

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