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CATANZARO – Non solo a Reggio Calabria (LEGGI LA NOTIZIA) ma anche nel Catanzarese il maltempo degli scorsi giorni ha creato enormi disagi e danni.
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Secondo la stima effettuata dalla Provincia di Catanzaro, infatti, ammontano a quasi cinque milioni di euro i danni determinati dall’alluvione che tra il 31 ottobre e l’1 novembre scorsi ha colpito la provincia di Catanzaro e in particolare l’area Ionica del Soveratese.
La provincia di Catanzaro, guidata da Enzo Bruno, ha anche avanzato la richiesta di stato di calamità naturale al presidente del consiglio del ministri, al ministro dell’Interno, al presidente della Regione Calabria e al prefetto di Catanzaro.
Nello specifico il presidente della Provincia di Catanzaro ha provveduto ad effettuare una serie di sopralluoghi nelle principali aree maggiormente colpite per intervenire con somma urgenza. L’accertamento dei danni subiti è tuttora in corso di quantificazione, anche se da un primo esame i danni sono stati calcolati per come riportato dall’Ufficio tecnico.
Tra le strade provinciali danneggiate c’è la provinciale 124 (Soverato-Montauro scalo-Pietragrande-Caminia), con conseguente chiusura del Ponte sul fiume Ancinale su disposizione della protezione civile. Inoltre, instabilità delle scarpate, smottamenti, dilavamenti e caduta massi hanno interessato anche la strada provinciale 128 (Ponte-Turritto-Ponte Ancinale-Davoli-San Sostene Sant’Andrea), la provinciale 162/2 (ex statale 181 Cortale-Girifalco-Squillace-SS106 – Squillace, la Sp 89 (Cortale-Caraffa-innesto provinciale per Vena di Maida nei pressi del fiume Pesipe. Chiusa per frane la provinciale 139, Santa Caterina-Guardavalle, e la provinciale 143 Guardavalle-Elce della Vecchia. Frane varie anche lungo la Sp 8/1 e la Sp13 nel territorio compreso tra Sellia Marina-Uria e Calabricata.
Il presidente della Provincia di Catanzaro, quindi, ha inoltrato la dichiarazione di stato di calamità naturale, dopo aver preso atto della rilevante intensità dei fenomeni calamitosi verificatesi che hanno provocato ingenti danni alle strutture pubbliche e private con situazione di grave crisi emergenziale per la quale si rendono necessari interventi urgenti e straordinari con sostegni finanziari per la ripartizione dei danni, affinché ci possa essere il ritorno alle normali condizioni di vita nelle aree colpite dall’alluvione.
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