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COSENZA – Il Quotidiano conferma l’indiscrezione trapelata, circa la probabile avanzata nella gerarchia ecclesiastica del sacerdote cosentino su cui grava l’ipotesi di abuso sessuale su un bambino che oggi ha 12 anni (LEGGI LA NOTIZIA). E sarebbe stata proprio la possibilità di una “promozione” a monsignore del religioso, a indurre gli inquirenti – venuti a conoscenza della circostanza durante l’attività investigativa – ad agire prima del previsto. E così è scattata con un po’ di anticipo la perquisizione domiciliare nei confronti del prete indagato, che insegna in una della migliori scuole della città dei Bruzi. Nel fascicolo della delicata indagine vi sono captazioni della Squadra Mobile, che hanno convinto il sostituto procuratore Antonio Bruno Tridico ad intervenire, prima che si concretizzasse l’eventuale avanzamento nella gerarchia della Chiesa.
Non si esclude che siano stata piazzate anche “cimici” o microcamere nascoste in luoghi frequentati dall’indiziato. Il sacerdote, secondo la ricostruzione della polizia, avrebbe toccato o tentato di toccare i genitali del bambino. Nel corso delle perquisizione è stato sequestrato un personal computer e supporti informatici, che ora si trovano al vaglio degli investigatori. Sarebbe stato trovato del materiale pornografico, che ora sarà controllato nel dettaglio. L’indagine è scaturita a seguito della denuncia presentata dai genitori del bambino. Ma ci sarebbe di mezzo anche l’iniziativa, volta a far luce sul sospetto, di una terza persona, che ad un certo punto avrebbe cominciato ad avere dei dubbi.
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