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VIBO VALENTIA – Una vicenda in cui si sono mischiati sentimenti forti, viscerali, da travalicare ogni confine fino a sfociare in un dramma. Da un lato un amore segreto tra una ragazza e il suo professore di musica, venuto col tempo alla luce del sole nonostante le differenze d’età, dall’altro quello di una madre preoccupata per la propria figlia.

Era la mattina del 22 novembre dello scorso anno quando la signora Caterina Cananzi, 51enne di Rizziconi, si presentò al Conservatorio di Vibo. Era armata di una pistola che usò per sparare al docente di violino Domenico Lombardo che stava sostenendo delle esercitazioni di musica con la ragazza Maria Grazia Rocciolo (LEGGI LA NOTIZIA).

I due si amano, la madre, lo apprende da poco e chiede alla figlia se davvero vuole andare a vivere con l’insegnante. Lei risponde di sì e succede l’inferno. La Cananzi estrae la calibro 7,65 e spara sette colpi contro Lombardo che riesce miracolosamente a salvarsi dopo un intervento chirurgico a Palermo. Una storia di amore e di paura conclusasi in via giudiziaria davanti al giudice dell’udienza preliminare di Vibo con la condanna della 51enne: 5 anni di reclusione a fronte dei 7 anni e 8 mesi chiesti dal pm Luigi Maffia, la concessione delle attenuanti generiche e la riduzione della pena in virtù dell’aver optato per il rito abbreviato che consente lo sconto della stessa fino ad un terzo.

LEGGI LA DIFESA DELLA MADRE: “L’HO FATTO PER AMORE DI MIA FIGLIA”

Un delitto premeditato secondo l’accusa – e condiviso dal giudice – d’impeto invece a parere della difesa dell’imputata nella persona dell’avvocato Maria Teresa Caccamo la quale ha rilevato come la sua assistita non sapesse della relazione tra i due e che, la mattina del ferimento, si fosse presentata al conservatorio con l’animo di proteggere la figlia da qualche possibile ripercussione da parte della vittima, assistita dall’avvocato Rosaria Ruffa. Non si fidava di quell’uomo e non ne aveva fatto mistero nel suo amore sconfinato verso la ragazza. Un amore che per poco non l’ha portata ad uccidere.

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