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REGGIO CALABRIA – «Abbiamo fatto una ricognizione della situazione dall’alto. Mi sono accertato dei danni alle principali vie di comunicazione, quindi la ferrovie e la Statale». Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio esordisce così dopo aver fatto un rapido sopralluogo sulle zone colpite dal maltempo nel Reggino (LEGGI IL BILANCIO COMPLETO DEL MINISTRO E LA PROMESSA DI RIPRISTINO DELLA FERROVIA IN 10 GIORNI). Poi il prefetto di Reggio Calabria Claudio Sammartino gli fa eco chiarendo che: «Siamo nel cuore della prima fase, quella dell’assistenza e del soccorso alle comunità. Avvieremo presto la seconda per ripristinare. Sono in arrivo mezzi di opera pesante dei vigili del fuoco ed un reparto del genio militare da Palermo». All’incontro del Centro Coordinamento Soccorsi erano presenti il sottosegretario Marco Minniti, il Presidente della Regione, Mario Oliverio, il Ministro Graziano Delrio e il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio.
Lo stesso presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, è intervenuto chiarendo che «il maltempo ha flagellato Benevento prima e Reggio Calabria poi. La protezione civile e il Governo, d’intesa con i due presidenti di Regione, sono già intervenuti con sopralluoghi e fin dal prossimo Consiglio dei ministri arriveranno i primi provvedimenti. Non lasceremo soli né i beneventani, né i reggini. Ci tengo a scriverlo, a sottolinearlo, a ripeterlo con forza».
Dopo i nubifragi che hanno devastato la Calabria nel fine settimana (LEGGI LA NOTIZIA e GUARDA LE IMMAGINI), quindi, si passa alla fase di verifica e stima dei danni, che sono ingenti, e che precede la ricostruzione mentre la situazione meteorologica si è stabilizzata e ha smesso di piovere, tanto che il livello di criticità secondo l’Arpacal scende a giallo in tutta la regione.
E dopo i danni scoppia la polemica (LEGGI LA NOTIZIA) sull’entità e le tempistiche degli interventi tesi a prevenire il dissesto idrogeologico. Il presidente della Regione ha annunciato la volontà di chiedere «lo stato di emergenza al Governo» ipotesi sulla quale lo stesso Delrio ha dato il proprio sostegno. Oliverio ha anche aggiunto che «abbiamo bisogno che venga sostenuto il nostro progetto di difesa e sistemazione idrogeologica. Stiamo mettendo a punto un progetto di sistemazione idrogeologica di tutta la Calabria. I ritardi accumulati in questi decenni hanno provocato ora una situazione di alto rischio del nostro territorio».
LA TASK FORCE – Una task force per monitorare il rischio di frane è stata istituita dalla Protezione civile regionale della Calabria. Alla task force partecipano, oltre alla protezione civile, la Regione Calabria, l’Unical ed il Cnr. L’obiettivo è quello di un costante monitoraggio del territorio anche in vista di possibili frane provocate dalle abbondanti piogge dei giorni scorsi. I numerosi smottamenti che si stanno verificando stanno creando problemi e disagi principalmente alla viabilità provinciale. La zona principalmente colpita è la provincia di Reggio Calabria.
LA SITUAZIONE DI STRADE E FERROVIE – La statale 106 è stata chiusa dall’Anas ufficialmente in almeno 4 tratti e in entrambe le direzioni di marcia anche se in linea generale la percorrenza è spesso compromessa in molti altri punti dell’arteria ionica. Il primo tratto va dal chilometro 50 al chilometro 65, tra Palizzi Marina e Brancaleone Marina. Il secondo va dal chilometro 65,8 al 67,20 in località Marinella di Ferruzzano, dove tra l’altro anche la linea ferrata è stata letteralmente spazzata via dalle mareggiate e della pioggia. Il terzo va dal chilometro 83 al 92, in zona Bovalino Ardore. Il quarto va dal chilometro 121 al chilometro 122 ed è compreso tra le località di Marina di Caulonia e Riace Marina. L’Anas garantisce che sul posto sono presenti le Forze dell’Ordine, i Vigili del Fuoco e il personale Anas per tentare, ove possibile di rendere possibile il transito.
Sul fronte Ferrovia oltre che nella Locride nei pressi del torrente Ferruzzano la circolazione ferroviaria è stata interrotta anche fra Roccella Jonica e Monasterace, sulla linea Catanzaro-Roccella Jonica, a causa dei danni provocati dal maltempo. Sull’area vi è un monitoraggio costante dell’evoluzione dell’emergenza. I tecnici di Rete Ferroviaria Italiana sono al lavoro per ripristinare l’infrastruttura ferroviaria e nel frattempo in alcune tratte hanno consentito di riprendere il transito.
Sui danni Confagricoltura fa un primo esame della situazione puntando il dito contro l’inefficienza che finora ha caratterizzato la prevenzione contro il dissesto idrogeologico in Calabria. «La regione affoga – asserisce Confagricoltura – per colpa dell’incuria, della cementificazione selvaggia e dei troppi compromessi». Il presidente di Confagricoltura, Alberto Statti, inoltre, evidenzia come «quanto accaduto a Reggio Calabria e, solo qualche mese addietro a Rossano e Corigliano (LEGGI LA NOTIZIA) , evidenzia una situazione ormai insostenibile, in primis per il tributo di vite umane e poi per un bilancio dei danni pesantissimo. Le inondazioni, le esondazioni, le frane non sono solo conseguenze delle mutate condizioni climatiche perché quanto sta accadendo dimostra inequivocabilmente la fragilità di un territorio per troppo tempo abbandonato, abusato e speriamo non compromesso». Per rimettere in sesto la situazione Statti si affida all’autorevolezza del neo capo della protezione civile calabrese, il geologo Carlo Tansi (LEGGI LA NOTIZIA DELLA SUA RECENTE NOMINA) anche se «c’è bisogno di consentire finalmente alle imprese agricole di fornire un supporto concreto nel rendere sicuri i versanti, produttive le terre abbandonate, di esercitare quel ruolo naturale e fondamentale a difesa del territorio. Il Piano regionale di Sviluppo Rurale dovrà poter incentivare in tal senso un processo virtuoso che veda l’agricoltura e gli imprenditori agricoli non più marginali rispetto alla pianificazione del territorio calabrese».
A RISCHIO COLTIVAZIONI DI ULIVI E BERGAMOTTO – Secondo il primo monitoraggio della Coldiretti sono da rilevarsi «danni alle pregiate coltivazioni di bergamotto e agli uliveti, ma anche viabilità interrotta con paesi e aziende agricole isolate a causa delle frane». Inoltre «l’interruzione dei collegamenti – sottolinea la Coldiretti – rende più difficile una valutazione dei danni che sono rilevanti con intere aziende finite sott’acqua. Siamo di fronte ai drammatici effetti dei cambiamenti climatici che si sono manifestati quest’anno con il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi ma intense ed il repentino passaggio dal sereno al maltempo con vere e proprie bombe d’acqua che il terreno non riesce ad assorbire. Sul piano strutturale a questa situazione – conclude la Coldiretti – non è certamente estraneo il fatto che un modello di sviluppo sbagliato in Italia ha tagliato del 15 per cento le campagne e fatto perdere negli ultimi venti anni 2,15 milioni di ettari di terra coltivata capace di assorbire l’acqua».
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