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CATANZARO – E’ un rapporto, quello tra la “Dama nera” dell’inchiesta Anas e l’ex sottosegretario alle Infrastrutture, «fondato su reciproche richieste di utilità»; un rapporto che vede i due – Antonella Accroglianò e Luigi Meduri – «legati a doppio filo», nella consapevolezza che ciò porterà a «benefici» per entrambi.
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Secondo il gip Giulia Proto vi sono «gravi indizi di colpevolezza» non solo a carico della dirigente, responsabile del coordinamento tecnico amministrativo di Anas, ritenuta dagli investigatori «vero e proprio “deus ex machina» del «gruppo criminale», ma anche nei confronti del politico, che avrebbe svolto il ruolo di «mediatore» tra la Accroglianò e alcuni imprenditori interessati ad ottenere da Anas i pagamenti pretesi dalle loro aziende.
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Le «reciproche richieste di utilità» riguarderebbero, secondo l’accusa, «l’interessamento di Meduri per il conferimento di un incarico nell’ambito pubblico a Galdino Accroglianò, fratello della dirigente Anas, che allo stato non risulta ancora essere stato assegnato» e «l’intercessione della Accroglianò per la riconferma dell’impiego, presso l’Anas spa, di due soggetti di diretto interesse del politico identificati in Antonio Clemente Chindamo e Gennaro Zazza».
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I riscontri indicati nell’ordinanza sono dati soprattutto da intercettazioni telefoniche ed ambientali, come quella in cui Meduri informa la Accroglianò di aver parlato con il fratello, Galdino, «al quale aveva spiegato che un eventuale suo incarico sarebbe dipeso dal buon esito di un accordo politico in Calabria, per la costituzione della nuova Giunta regionale».
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Alla Accroglianò che chiedeva ulteriori spiegazioni Meduri ribadisce: «Guarda questa settimana si saprà… perché loro stanno premendo su Guerini… Alfano con Guerini… quindi si deve decidere in questi giorni..ancora non hanno fatto..».
Successivamente (l’intercettazione è del 18 dicembre scorso) Meduri contatta la dirigente Anas chiedendole l’interessamento per Zizza e Clemente: «Antonella vedi se puoi dare uno sguardo a quel ragazzo che conosci… Zizza… e Clemente… quei due che gli fanno…». La donna lo rassicura: «..ma quelli stanno a posto già..stanno a posto da due mesi circa..tranquillo! Tranquillo!».
Rassicurazioni ribadite anche il 23 dicembre: «…quelli sono stati riconfermati…abbiamo altri guai per altri.. che non sono i tuoi…stai tranquillo..».
Anche riguardo al presunto interessamento del politico per la “sistemazione» del fratello della “Dama nera”, Galdino, agli atti vi sono diverse intercettazioni. In una di queste (13 marzo 2015) Meduri dice a Galdino Accroglianò di controllare il Bollettino Uffiale della Regione Calabria «in quanto sarebbero stati pubblicati gli impieghi che l’Ente avrebbe dovuto assegnare».
Inoltre, «Meduri affermava – si legge sempre nell’ordinanza – di aver già parlato della questione con tale Mario, che potrebbe identificarsi, con ragionevole certezza, in Oliverio Mario, Governatore della Regione Calabria».
Nei prossimi giorni gli arrestati potranno fornire la loro versione dei fatti al gip, che ha fissato gli interrogatori di garanzia per lunedì, martedì e mercoledì. Verranno sentite tutte le dieci le persone finite in carcere o ai domiciliari.
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