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CATANZARO – «Enel, da sempre parte attiva su tutti i tavoli di confronto territoriale, conferma la propria disponibilità a trovare un’immediata soluzione della vicenda condivisa con il territorio».

È quanto afferma l’Enel, in un comunicato, in relazione alla protesta che da mercoledì scorso stanno inscenando sei operai addetti alla manutenzione della centrale di Rossano, che sono saliti su uno degli anelli più alti della ciminiera, a 60 metri d’altezza (LEGGI).

«In merito alla vicenda dei lavoratori delle imprese appaltatrici che operano nella centrale termoelettrica di Rossano – aggiunge l’Enel nella nota – i contratti di appalto in corso non hanno subito alcuna riduzione e non sono state attivate procedure per la riduzione delle commesse stesse. In ogni caso, per il futuro l’Azienda continuerà ad attuare iniziative che favoriscano il massimo coinvolgimento consentito dell’imprenditoria e delle maestranze locali anche oltre la fine dell’anno corrente. Ciò avverrà nel rispetto della normativa comunitaria e nazionale, vista anche l’esigenza di procedere con le operazioni di messa in sicurezza, rimozione di componenti, presidio e conservazione degli asset logistici della centrale termoelettrica di Rossano, ormai da anni non più competitiva e fuori mercato».

Nelle ultime ore gli operai sulla ciminiera avevano anche rifiutato l’invito a scendere da parte del vescovo di Rossano-Cariati, mons. Giuseppe Satriano (LEGGI) andato anche lui sul luogo della protesta

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