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CATANZARO – Ventiquattro rinvii a giudizio. Questa la richiesta che i sostituti procuratori di Catanzaro Domenico Guarascio e Paolo Petrolo hanno avanzato al giudice per l’udienza preliminare di Catanzaro per i presunti coinvolti nell’ambito dell’affaire dell’eolico Wind Farm di Isola Capo Rizzuto tra i più grandi d’Europa.
Tra le persone per le quali è stato chiesto il rinvio a giudizio c’è anche il consigliere regionale della Calabria Giuseppe Graziano. Agli indagati vengono contestati, a vario titolo, i reati di abuso d’ufficio, falso e interposizione fittizia di quote societarie. Graziano è coinvolto nell’inchiesta in qualità di ex componente della commissione di Valutazione di impatto ambientale regionale che ha espresso parere favorevole circa la compatibilità ambientale del progetto.
Il Parco eolico di Isola Capo Rizzuto è stato sequestrato il 13 luglio del 2012 su disposizione della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Tra le altre persone coinvolte nell’inchiesta c’è anche Pasquale Arena, di 62 anni, dirigente del Comune di Isola Capo Rizzuto e nipote del boss dell’omonima cosca della ‘ndrangheta Nicola Arena. La Dda di Catanzaro, infatti, ipotizza che lo stesso Nicola Arena avrebbe avuto interessi nella realizzazione del Parco Eolico. La struttura ha 48 pale eoliche ed un valore di alcune centinaia di milioni di euro.
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