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COSENZA – I consorzi di bonifica nel mirino delle associazioni di categoria. La toppa è peggio del buco. Volendo scomodare un proverbio, questa celebre locuzione popolare sembra calzare a pennello per la vicenda del consorzio di bonifica del Lao e dei Bacini del Tirreno Cosentino.

Almeno secondo i vertici di Confagricoltura Cosenza e Confederazione italiana agricoltori Calabria Nord che appena una manciata di giorni addietro avevano rinnovato alla Regione la richiesta di attivare le procedure di commissariamento dell’ente ma che in tutta risposta hanno dovuto prendere atto della nomina di un rappresentante regionale in seno al consiglio dell’amministrazione. Rabbia e delusione espresse nel corso di una conferenza stampa convocata per contestare la gestione dei consorzi di bonifica.

«Il governo del consorzio di bonifica del Lao è illegittimo, il Tar ha invalidato le elezioni di terza fascia pertanto il presidente Davide Gravina ha amministrato con un consiglio composto da 10 membri anziché 15 come prevede lo statuto», ha spiegato Davide Vena presidente Cia Calabria Nord. «Non parteciperemo – ha aggiunto – alle elezioni di terza fascia indette per il prossimo 27 settembre e diffidiamo chicchessia a presentare liste elettorali di Confagricoltura e Cia».

Da queste dichiarazioni è facile intuire che il pomo della discordia, uno dei tanti a dire il vero, è rappresentato dalle elezioni di terza fascia (che comprende tutti quei consorziati tenuti a un contributo superiore rispetto alle prime due fasce). Durante l’incontro con i cronisti è stato messo in risalto il fatto che il consorzio di bonifica avrebbe ignorato le recenti comunicazioni ufficiali della Regione in cui s’intimava il rinvio delle elezioni consortoriali.

«Non si rispettano le regole con buona pace della trasparenza. Attendevamo risposte dalle istituzioni e la Regione cosa fa? Nomina un proprio rappresentante invece di avviare il commissariamento del consorzio di bonifica», questo l’amaro commento di Fulvia Caligiuri, presidente di Confagricoltura Cosenza. La vicenda del consorzio di bonifica integrale Bacini del Tirreno cosentino sarebbe però «solo la punta dell’iceberg».

Il j’accuse è infatti rivolto all’intero sistema di gestione dei consorzi sul territorio. «Non siamo contrari -ha sottolineato Fulvia Caligiuri- ai consorzi di bonifica, li riteniamo importanti se forniscono un servizio adeguato ma siamo stufi delle solite logiche di potere che purtroppo gravitano attorno a questi enti». Sulla politica graverebbe anche la colpa di non aver tenuto conto delle migliaia di firme raccolte per la modifica della legge regionale 11/2003 sui consorzi di bonifica.

In questo scenario è stata inoltre rimarcata la mancata approvazione da parte della Regione dei piani di classifica che costituiscono lo strumento per il corretto esercizio del potere impositivo da parte del consorzio di bonifica e in mancanza dei quali non possono essere approvati i bilanci preventivi degli stessi consorzi in quanto manca la certezza dell’imposizione dei tributi. Infine l’appello che ha il sapore della stoccata nei confronti di Oliverio: «Il governatore, che esercita la delega regionale all’agricoltura, conosce molto bene il settore agricolo. Vogliamo continuare ad avere fiducia in questa giunta ma esigiamo delle risposte». 

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