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LAMEZIA TERME – Sarebbero stati trovati dei resti umani nei giorni scorsi che apparterrebbero a un giovane scomparso il 12 maggio del 1996. Si tratterebbe di Antonio Dattilo di cui non si sono avute più notizie da oltre 19 anni probabilmente per un caso di lupara bianca. E sembra che per sciogliere i dubbi – se cioè i resti siano di Dattilo – sarebbe stato chiesto ai familiari di sottoporsi all’esame del Dna. Non ci sono conferme, comunque, sul ritrovamento e nemmeno sul luogo dove sarebbero stati trovati i resti e, soprattutto, chi avrebbe indicato il luogo del ritrovamento anche se si ipotizza che a indicare il luogo agli inquirenti sia stato un collaboratore di giustizia. Nello stesso anno, il 16 dicembre del 1996, sette mesi dopo cioè la sparizione di Dattilo, scomparve anche il fotografo lametino Gennaro Ventura i cui resti furono trovati quasi dodici anni dopo.

Il 25 aprile del 2008 i resti di Ventura furono trovati appunto in una cisterna utilizzata per il mosto sotto il pavimento di un vecchio casolare di campagna in località Carrà – Frasse. Era stato il proprietario del casolare a trovare i resti del fotografo. Ventura il primo pomeriggio del 16 dicembre del 1996 fu visto allontanarsi dal suo studio fotografico via portando con sè due macchine fotografiche, ma lasciando allo studio il portafoglio con soldi e i documenti. Sul luogo del ritrovamento furono trovati la fede nuziale del fotografo con incisi i nomi di Ventura e della moglie oltre alla data del matrimonio e anche le macchine fotografiche oltre a un borsone per fotografo. Fu accertato che Ventura era stato ucciso con un colpo di pistola in testa. Nell’immediatezza della sparizione, l’attività investigativa si era concentrata nel periodo in cui il fotografo era in servizio come carabiniere a Tivoli. Ventura fu uno dei testimoni chiave in un procedimento penale che portò alla condanna di 2 uomini, uno di Torino e uno, incensurato, lametino. Il 15 luglio del 1991, Ventura si era recato a Roma con un commilitone per consegnare a un perito chimico del Tribunale, un campione di stupefacente sequestrato. I due carabinieri avevano incrociato sulle scale del palazzo un uomo vestito da poliziotto, insieme con uno in borghese. Trovarono la porta dello studio aperta e il perito massacrato di botte, rapinato di un importante quantitativo di eroina e cocaina che aveva in consegna. Durante le indagini Ventura, il suo collega e il perito contribuirono a definire un identikit fotografico del finto poliziotto, che portò a incriminare due uomini. E questa potrebbe aver decretato l’eliminazione del fotografo. Ci sono dei collegamenti con la sparizione di Dattilo?

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