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VIBO VALENTIA – Che il sistema penitenziario italiano da qualche tempo sia in sofferenza è noto ma adesso alle tradizionali emergenze si aggiunge anche quella idrica. Secondo quanto riferito dai responsabili regionali del Sappe, uno dei sindacati di polizia penitenziaria, dalle ore 15 di ieri pomeriggio nella casa circondariale di Vibo Valentia manca l’acqua, sia per i detenuti, sia per il personale di polizia penitenziaria.
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Nello specifico a rendere nota l’emergenza sono Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe, e Damiano Bellucci, segretario nazionale, che in una nota aggiungono che «non è la prima volta che si verificano situazioni di questo tipo, ma sono ormai tanti anni che, periodicamente, soprattutto nel periodo estivo, manca l’acqua. I detenuti hanno inscenato una protesta attraverso la battitura delle inferriate, per cui il personale ha dovuto gestire una situazione imprevista che ha creato notevoli disagi. Lo stesso disagio è stato vissuto dal personale di polizia penitenziaria, soprattutto quello che vive in caserma e che deve anche pagare l’uso delle stanze».
All’emergenza idrica si aggiunge anche il dato che «la pulizia delle camere non è adeguata e viene fatta saltuariamente. Inoltre, molte lamentele ci sono giunte dal personale di polizia penitenziaria, per quanto riguarda il servizio mensa. Sembra che non venga rispettato il menù previsto dalla tabella settimanale. Gravi problemi riguardano anche gli automezzi, ormai vecchi e fatiscenti. Ricordiamo che nel carcere di Vibo Valentia ci sono oltre 300 detenuti e circa 140 poliziotti penitenziari in servizio. Stiamo valutando l’opportunità – concludono Durante e Bellucci – di effettuare una protesta, con astensione dalla mensa di servizio da parte del personale di polizia penitenziaria, a partire da lunedì prossimo».
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