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REGGIO CALABRIA – All’indomani dell’operazione “Gambling”, che ha portato all’arresto di 41 persone e al sequestro di beni per un valore di circa 2 miliardi di euro (LEGGI), è stata effettuata un’altra imponente operazione, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria. Sono state poste sotto sequestro 21 società e trust, 3 partecipazioni societarie, 31 siti nazionali e internazionali di “gambling on line”, 36 immobili (ubicati nelle province di Belluno, Catanzaro, Cosenza, Enna, Reggio Calabria e Venezia), 15 tra autovetture e motocicli nonché di ingenti disponibilità finanziarie all’estero, il tutto per un valore di circa 25 milioni di euro.

L’attività investigativa proseguita incessantemente dopo gli arresti e i sequestri dello scorso 22 luglio ha permesso di individuare l’attività illecita di riciclaggio di denaro di esponenti dei clan di ‘ndrangheta proprio attraverso il gioco e le scommesse sull’intero territorio nazionale.

In particolare, è stato accertato che – attraverso imprese operanti nel mercato dei giochi e delle scommesse a distanza e dislocando in Stati esteri i server per la raccolta informatica delle giocate e la loro gestione – l’associazione criminale ha aggirato la normativa che regola il settore, realizzando consistenti profitti, in parte reinvestiti per l’acquisizione di ulteriori società nonché per l’attivazione di nuovi siti on line per l’esercizio ancora più esteso e remunerativo delle attività illecite. Sono state infatti scoperte società e trust esteri – con sede a Malta, a Panama, in Romania, nelle Canarie e nelle Antille Olandesi – costituiti ad hoc o acquisiti dall’organizzazione criminale e spesso intestati a meri prestanome di comodo. Tale rete ha mantenuto, comunque, il centro decisionale e operativo in Calabria, rappresentando anche gli interessi della ‘ndrangheta, allettata dagli imponenti flussi economici generati da quelle attività imprenditoriali che, oltre a consentire lauti guadagni, hanno agevolato il riciclaggio del denaro sporco.

Significativa, altresì, è risultata l’entità delle disponibilità finanziarie sinora individuate all’estero: infatti, in Germania e a Singapore sono state sottoposte a sequestro liquidità rispettivamente ammontanti a € 1.700.000 e a € 2.000.000 circa.

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