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REGGIO CALABRIA – Una cinquantina di disoccupati di lungo corso e in mobilità in deroga protestano da questa mattina davanti a Palazzo Campanella, dove è prevista una seduta del Consiglio regionale per discutere dei fondi Por.
I disoccupati chiedono il pagamento delle spettanze arretrate del 2014 e del 2015, non ancora erogate dal Governo, e sollecitano la Regione ad attivare «reali politiche del lavoro, per il reinserimento lavorativo – affermano i manifestanti – dei circa 30 mila percettori di ammortizzatori sociali presenti in Calabria».
Alla manifestazione sono presenti delegazioni di ex lavoratori provenienti da Reggio Calabria, Catanzaro, Cosenza e Gioiosa Ionica.
«E’ una proposta che, al di là del nome, non cambia in meglio la scuola italiana, ma la impoverisce – ha dichiarato Elisa Gambello, segretario provinciale di Reggio Calabria della Slc-Cgil – La nostra battaglia non si ferma qui e proseguirà con assemblee nelle scuole fin dal primo giorno di avvio delle lezioni. Le deleghe al Governo in materia di scuola sono state devastanti per questo chiediamo che il Consiglio regionale della Calabria, così come hanno già fatto le Assemblee elettive di Puglia e Veneto, si pronunci sull’incostituzionalità di questo provvedimento, che rappresenta un dramma per le famiglie, non sono degli insegnanti, ma anche degli studenti».
IL M5S. «Condividiamo e sosteniamo le ragioni del sit-in tenuto oggi davanti al Consiglio regionale della Calabria da parte di una rappresentanza di docenti calabresi, i quali chiedevano alle forze politiche di approvare una mozione sull’incostituzionalità della legge di riforma della scuola, sulla scia di quella del M5s già approvata in Puglia lo scorso 31 luglio. Auspichiamo che nei prossimi giorni iniziative similari nascano e si diffondano anche nelle altre regioni italiane».
Lo affermano, in una nota, i parlamentari del MoVimento 5 Stelle in commissione Cultura e Istruzione di Camera e Senato.
«Ricordiamo – proseguono – che il MoVimento ha già depositato la stessa mozione approvata in Puglia in tutti i Consigli regionali nei quali è presente e, dunque, nuove calendarizzazioni e discussioni del provvedimento avverranno già nei prossimi giorni. A quel punto anche la politica locale dovrà gettare la maschera e dimostrare se davvero sta dalla parte di insegnanti e studenti. La pressione che può essere esercitata da parte del mondo della scuola nei confronti dei partiti può risultare fondamentale al fine di velocizzazione l’iter e l’approvazione delle mozioni e, per questo speriamo, che farà sentire con forza la sua voce».
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