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CATANZARO – Dolore e commozione nella chiesa di San Giovanni Battista, a Catanzaro, dove nel pomeriggio sono stati celebrati i funerali di Antonia Rotella, l’anziana uccisa sabato scorso nella sua abitazione nel corso di una rapina. Un fatto che ha scosso la città e il cui responsabile, Leonardo Procopio, di 46 anni, è stato arrestato dai carabinieri poche ore dopo l’omicidio e ha confessato.
Le esequie dell’anziana sono state officiate da mons. Raffaele Facciolo, vicario generale della Diocesi, e dal parroco don Francesco Brancaccio. Presenti alla cerimonia, tra gli altri, il prefetto Luisa Latella, il sindaco Sergio Abramo, oltre a parenti, amici e conoscenti della donna.
«Un pò tutti – ha scritto in un messaggio l’Arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, mons. Vincenzo Bertolone assente in questo periodo – ci accorgiamo solo ora che Antonia non c’è più, portata via dalle sconsiderate azioni di una mano che, forse pure agevolata dalla fragilità di leggi che non assicurano vera giustizia, ha potuto barattare per un pugno di euro e qualche gioiello una vita umana, la vita di una novantenne timorata di Dio, che viveva in solitudine in una città deserta».
Nell’omelia, mons. Facciolo ha parlato di «deserto etico dove non esistono valori morali ma solo ansia e ingordigia» e di «un umanesimo anemico senza Dio e senza uomo, contro Dio e contro l’uomo in cui si colgono, purtroppo, i frutti di questa esistenza selvaggia. Quanto accaduto ha intaccato l’immagine della città e questo ci deve indurre, con maggiore forza, a cambiare vita. Possa Antonia, con il suo sacrificio, diventare segno di una vita che non si consuma mai».
Don Brancaccio ha poi tratteggiato un ricordo dell’anziana che, ha detto, «era parte integrante della comunità» e che si caratterizzava per «l’offerta della sua preghiera e di un silenzio che sapeva ascoltare».
Commosso, infine, il messaggio della nipote della vittima, Anna: «Eri la nostra roccia, il nostro generale. Ti è stato impedito di vivere ma nessuno, nemmeno quel “disgraziato”, come lo avresti definito tu, ci impedirà di farti avere il nostro amore».
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