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CROTONE – Tutto in 40 giorni. In questo lasso di tempo si dovrebbe vedere la soluzione positiva della richiesta di autorizzazione all’apertura del Marrelli hospital di Crotone. Una vera e propria svolta, giunta in qualche modo inaspettata, considerato che il dialogo tra i componenti della struttura oncologica crotonese e i commissari alla sanità regionale, Massimo Scura e Andrea Urbani, era ormai ridotto alle carte legali dei ricorsi presentati.
E sono stati proprio i commissari a volere un incontro ieri, a cui hanno preso parte Massimo Marrelli, titolare del gruppo, Antonella Stasi, i loro legali, e il Dg del Dipartimento Sanità della Regione, per cercare di ricomporre la questione senza aspettare gli esiti giudiziari. Uno spiraglio che, per ironia della sorte, arriva attraverso un diniego della richiesta avanzata dal Marrelli hospital all’apertura. In sostanza, i commissari Scura e Urbani, insieme al direttore generale Fatarella, hanno stabilito l’iter che dovrebbe consentire l’apertura della struttura sanitaria. Davanti alla stessa proprietà del Marrelli sono stati firmati due decreti, precisamente i numeri 88 e 89: il primo abolisce il decreto 29/2013, dando, però, nel contempo la possibilità di una nuova procedura per le pratiche avviate in vigenza di questo provvedimento. In questa procedura rientra anche il Marrelli Hospital.
L’altro decreto, quello successivo, invece, rigetta l’istanza della Marrelli Hospital dando la possibilità di rimetterla in bonis non appena sarà presentata nuova autorizzazione, che deve essere indirizzata al sindaco di Crotone, Peppino Vallone, secondo la nuova procedura. La domanda al primo cittadino va presentata entro 30 giorni e dopo che il sindaco darà l’ok, chiederà alla Regione il parere di conformità; allora i commissari dovrebbero revocare il decreto di diniego dell’autorizzazione del Marrelli. L’iter completo, più semplificato, dovrebbe esaurirsi, secondo quanto affermato dallo stesso Scura, entro 40 giorni.
Da sottolineare che l’adozione del primo decreto, poi, consente una vera e propria sanatoria per le 22 strutture sanitarie che avevano presentato la domanda, nei 6 mesi trascorsi tra il decreto 29 e quello numero 151 del dicembre 2013, che si trovavano ad essere autorizzate dai sindaci, ma si ritrovavano ancora senza conformità da parte della Regione. All’epoca, era stato consentito di fare le domande alle strutture private, in base ad un’apposita sentenza del Consiglio di Stato; procedura, però, poi bloccata per l’assenza, ancora, della programmazione sanitaria.
C’è ancora un punto nel quale commissari e il gruppo Marrelli non sono d’accordo. I titolari della struttura sanitaria crotonese, ritengono di avere già le carte in regola per rientrare nel parere di conformità, vista la disponibilità di 99 posti. I commissari, invece, vorrebbero emanare un altro decreto per fissare con precisione il posti da assegnare ai privati. Quest’ultimo atto, dovrebbe essere fatto entro un paio di settimane. Sullo sfondo, c’è ancora il ricorso presentato dal Gruppo Marrelli alTar, sul silenzio dei commissari. Inoltre, impugnerà il decreto di rigetto e anche se l’udienza del 3 settembre del Tar slitterà ai primi di ottobre, convertirà il ricorso avverso il silenzio/rifiuto in richiesta di sospensiva (come già anticipato dal Quotidiano). Alla prossima seduta del Tar, ai primi di ottobre, il decreto dovrebbe essere firmato e dunque dichiarare decaduto il ricorso. Qualcuno sospetta che i commissari siano giunti a più miti consigli, anche perchè pendono dei ricorsi, tra cui quelli riguardanti il risarcimento danni, che nella prima istanza il Gruppo Marrelli aveva chiesto per un ammontare di 8 milioni di euro, quelli, cioè, finora spesi per realizzare la struttura sanitaria.
I ricorsi, inoltre, sono stati presentati ai ministeri, e non si esclude che proprio da questi possano essere i suggeritori di una strategia più conciliativa. Che l’incontro di ieri si sia svolto in termini costruttivi, lo dimostra i fatto che già si sia accennato al secondo passaggio per il Marrelli, cioè, l’accreditamento.
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