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ALBIDONA – E’ stato il crepitio della vernice del portone che bruciava ed il fumo intenso ed acre che già si diffondeva in casa, ad evitare una possibile tragedia. Ci riferiamo al grave e vile atto intimidatorio compiuto in danno del sindaco di Albidona, Salvatore Aurelio e della sua famiglia.
I FATTI. Nella notte tra il 14 ed il 15 agosto scorso, intorno alle due, ignoti delinquenti hanno cosparso il portoncino d’ingresso dell’abitazione del sindaco, di liquido infiammabile, verosimilmente benzina, fuggendo subito dopo avervi dato fuoco. Il portone ha cominciato a bruciare immediatamente ed il liquido infiammabile penetrato in casa da sotto il portoncino, aveva preso fuoco attecchendo ad una poltroncina posta vicino all’ingresso che ha cominciato a bruciare. Il crepitio della vernice del portoncino ed il fumo denso ed acre, probabilmente sprigionatosi dalla poltroncina e che già inondava la casa, hanno svegliato Dario, il figlio del sindaco che ha dato l’allarme evitando che le fiamme prendessero forza e tramutassero tutto in tragedia. Salvatore Aurelio e la sua famiglia dormivano già e se non fosse stato per il sonno leggero di Dario, non osiamo immaginare l’epilogo tragico di un atto criminoso. In casa, dormivano oltre al sindaco ed alla moglie, la suocera, il figlio Dario ed il nipotino Salvatore.
Nella stessa nottata, sul posto si è recata una pattuglia dei carabinieri che ha verificato quanto accaduto mentre il giorno successivo, di buon mattino, è stato il comandante della Stazione dei carabinieri, maresciallo Vincenzo Bianco a recarsi ad Albidona per verificare lo stato delle cose ed avviare le indagini per assicurare alla giustizia chi ha compiuto un gesto tanto grave quanto vile. Per la cronaca, sembra una data ricorrente quella del giorno di Ferragosto, per azioni deprecabili nei confronti del sindaco Aurelio. Lo scorso anno, il 15 agosto, furono scritte intimidatorie contro il sindaco a fare bella mostra sui muri del paese. L’azione del ferragosto di quest’anno, purtroppo, non si è limitata a scritte sconce ed offensive ma è andata oltre, con il rischio reale che un atto chiaramente intimidatorio potesse trasformarsi in tragedia. Salvatore Aurelio, sindaco al suo secondo mandato amministrativo, è di estrazione politica socialista come, del resto, la sua amministrazione monocolore. Negli anni, non ci sono state particolari contestazioni nei suoi confronti salvo quella recente con ignoti che hanno fatto trovare il portone d’ingresso del Municipio, sbarrato da catena e lucchetto.
La forma di protesta, eclatante ma non violenta, è riferibile all’assunzione di personale destinato ad un progetto per la forestazione. Con l’azione dimostrativa di malcontento, si contestavano i metodi di valutazione operati da una agenzia cui, tramite bando pubblico, l’amministrazione comunale aveva affidato il compito di selezionare gli operai da assumere per il progetto, a fronte delle molteplici domande pervenute. Tante le attestazioni di solidarietà al sindaco Aurelio pervenute dai colleghi del’Alto Jonio. La prima è della stessa amministrazione comunale di Albidona che “manifesta affettuosa solidarietà a Salvatore e famiglia, la cui casa è stata per tutta la mattinata meta di amministratori e cittadini in segno di vicinanza ed amicizia”. “L’amministrazione – si legge -esprime condanna e sdegno nei confronti di quanti hanno compiuto un atto criminale odioso e di particolare gravità, con l’auspicio che possano essere individuati e assicurati alla giustizia”.
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