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ROSSANO – Il giorno dopo il nubifragio che ha devastato la città (LEGGI LA NOTIZIA) e parte della costa ionica cosentina a Rossano e Corigliano, i principali centri colpiti da quella che è stata una vera e propria alluvione (GUARDA LE IMMAGINI), risplende un tenue sole. Secondo i calcoli effettuati nello spazio di poche ore sono cadute su Rossano e nei paesi circostanti circa 200 millilitri d’acqua che hanno portato a ingrossare i torrenti che sono tracimati ma anche a trasformare letteralmente le strade in fiumi in piena capaci di trascinare via tutto devastando il territorio e tranciando i collegamenti elettrici e telefonici per migliaia di abitazioni anche se sotto questo profilo gli utenti senza elettricità dai diecimila iniziali si è passati a qualche centinaio. Il problema persiste perché una cabina dell’Enel è completamente invasa dal fango.

Nel corso della notte e delle prime ore del mattino, intanto, è stato chiuso l’argine destro del torrente Citrea, la cui rottura ieri ha provocato l’esondazione che ha causato il grosso dei danni a Rossano. La falla è stata chiusa con grossi blocchi di cemento e cumuli di terra. Rispetto a ieri la portata del torrente è scesa notevolmente. Mentre decine di pale e rastrelli sono state distribuite tra i residenti della zona di Sant’Angelo, quella più colpita dal nubifragio di Rossano in modo da consentire a giovani e meno giovani si sono così messi a spalare il fango da strade e abitazioni insieme ai soccorritori.

Per la giornata di oggi, intorno a mezzogiorno, è previsto l’arrivo in città del capo dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio e il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, per fare il punto della situazione e coordinare gli interventi di prima urgenza, mentre il governatore Mario Oliverio ha annunciato l’intenzione di chiedere al Governo la dichiarazione dello stato di emergenza per affrontare con strumenti straordinari la situazione drammatica che pur non avendo causato danni a persone ha portato danni ingenti alle cose e al territorio.

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Nel frattempo, le circa 500 persone che sono state costrette a lasciare le proprie abitazioni e le strutture turistiche in cui erano ospitate per ragioni di sicurezza hanno trascorso la prima notte nei due centri di accoglienza dove sono stati confortati con generi di prima necessità. Molte di loro, comunque, rientreranno già in giornata nelle loro abitazioni. A riferirlo sono stati il prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, e il sindaco di Rossano Giuseppe Antoniotti dopo un primo incontro tenuto nella sede del Com (Centro operativo misto) allestito allo stadio, per fare il punto della situazione. Nei casi ritenuti più a rischio nei prossimi giorni saranno fatti sopralluoghi per verificare la staticità degli edifici. Da un primo sommario controllo, comunque, non sarebbero emerse situazioni particolari.

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Sul posto da subito si sono organizzate numerose associazioni di volontariato che assieme alla Protezione civile hanno lavorato fino a tarda notte per allestire le cucine da campo e i letti. Molti gli agriturismi, le case parrocchiali e le abitazioni private che si sono fatte carico di ospitare le persone più disagiate e deboli, quali i disabili e i bambini per evitare loro un ennesimo disagio nel dormire ammassati.

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LA TESTIMONIANZA – Tra i turisti adesso serpeggia la disperazione per aver perso tutto (GUARDA LE AUTO TRASCINATE DALL’ACQUA): «Ho perso tutto, soldi, cellulare, camper, automobile, vestiti ma per fortuna ho salvato la mia famiglia – ha detto Corrado, villeggiante del camping Oriental Park- ed ora mi appresto a dormire con la mia famiglia nel palazzetto. Era circa mezzanotte tra martedì e mercoledì quando ha iniziato a piovere forte e per paura di rischiare abbiamo allertato i Vigili del fuoco che purtroppo sono intervenuti sostenendo che non c’era da allarmarsi. Convinti di ciò siamo andati a dormire e per fortuna quella maledetta notte ho invitato mia figlia, mio genero ed il mio nipotino, di due mesi appena, a dormire nel mio camper e non nel bungalow quando intorno alle 8 del mattino mi sono svegliato e ho tentato di aprire la porta che era bloccata dall’acqua. E’ stato questo il momento in cui sono stato assalito dal panico più totale ma allo stesso tempo ho avuto la forza di svegliare tutti e prendere il canotto che avevo per fortuna vicino al camper e iniziare a trasbordare tutti. A piedi ormai nudi ho attraversato il camping per far salire tutta la mia famiglia sul canotto e metterli al sicuro». «Non ho idea di quanti viaggi avanti e indietro ho fatto – ha aggiunto – ma ora siamo tutti qui insieme. Questa catastrofe si poteva evitare. Lo dico con certezza perchè se solo a mezzanotte i Vigili del Fuoco ci avessero fatto evacuare avremmo evitato il disastro. Se solo lo avessi saputo avrei lasciato il campeggio e non avrei perso il camper e l’auto. Sono nove anni che vengo a Rossano e lascio qui il mio camper ma quanto accaduto ieri non l’avevo mai visto. Non ho più nulla, neppure i soldi per rientrare a casa e non so che cosa faremo io e la mia famiglia nei prossimi giorni. Ho solo una certezza, le responsabilità dipendono sempre dall’uomo».

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