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SAN VITO SULLO IONIO (CZ) – Un uomo di 43 anni, L.S., è stato trovato morto in un’abitazione di San Vito sullo Ionio di cui era originario. Il decesso è avvenuto in tarda mattinata, dopo mezzogiorno. L’uomo si sarebbe accasciato improvvisamente scendendo le scale, elemento che fa pensare ad un arresto cardiaco. Per gli operatori del 118, intervenuti sul posto insieme ai carabinieri di Soverato e della locale stazione, non c’è stato nulla da fare.
Pare che nell’immobile dov’è stato ritrovato il cadavere, siano state rinvenute delle boccette di kambò, una sostanza derivata da un tipo specifico di rana, phillomedusa bycolor, che vive solo nell’area nord-occidentale dell’Amazzonia. Il fatto che siano state ritrovate queste boccette, però, non significano che l’uomo abbia assunto il kambò prima del malore né che il decesso sia stato causato da questa essenza. Il kambò si assume in maniera particolare: prima vengono fatte delle piccole scottature sulla pelle con un bastoncino di legno e poi si applica la sostanza, che entra immediatamente in circolo nel corpo mediante il sistema linfatico. Gli effetti sono subitanei: nausea, vomito, sonno per mezzoretta e quindi risveglio.
Tuttavia, occorre sottolineare come in rete si decantino le proprietà curative e rigenerative di questa sostanza, utilizzata in maniera particolare da coloro i quali abbiano necessità di curare malattie altrove ritenute incurabili oppure per superare dipendenze da fumo o droghe. Ma viene utilizzata altresì al fine di rafforzare il sistema immunitario dell’organismo pur non soffrendo di patologie particolari. Ad ogni modo, si attende il responso del medico legale e gli esami autoptici della sostanza ritrovata nelle boccette per chiarire le cause del decesso. Che, come detto, potrebbero non essere assolutamente legate all’uso di questa sostanza.
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