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CATANZARO – Sarebbe cresciuto economicamente grazie alla sua vicinanza alla ‘ndrangheta Antonino Castagna, l’imprenditore di 64 anni di Jonadi (Vibo Valentia) al quale stamattina la Dia ha sequestrato beni per 80 milioni di euro.
È quanto è emerso dalle indagini condotte sul conto di Castagna del Centro operativo di Catanzaro della Dia, che ha eseguito il sequestro. Castagna, titolare di un’azienda che opera nel settore delle costruzioni metalmeccaniche per industrie petrolchimiche, farmaceutiche ed alimentari, con esportazioni anche all’estero, tra l’altro, è stato arrestato nel 2013 nell’ambito dell’operazione Black Money con l’accusa di associazione per delinquere di tipo mafioso.
Il provvedimento di sequestro è stato emesso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Vibo Valentia su proposta del Direttore della Dia, Nunzio Antonio Ferla. Dalle indagini, riferisce la Dia in un comunicato, sono emerse la pericolosità sociale di Castagna in relazione alla sua contiguità con la cosca Mancuso della ‘ndrangheta e la sproporzione tra il suo patrimonio ed i redditi dichiarati.
Gli accertamenti patrimoniali sul conto di Castagna hanno interessato un arco temporale compreso tra il 1984 ed il 2013, “con riferimento al quale – riferisce la Dia – l’autorità giudiziaria ha ritenuto che la crescita e l’accumulo di ricchezza da parte dello stesso siano state agevolate dalla sua appartenenza alla citata consorteria criminale». Il sequestro ha riguardato sei società con sede a Vibo Valentia; 26 immobili, fra cui terreni per 6.500 metri quadrati; 27 beni mobili, tra cui due imbarcazioni d’altura, e 44 rapporti finanziari.
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