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CATANZARO – La Corte d’Appello di Catanzaro ha disposto il dissequestro dei beni dell’imprenditore cosentino Piero Citrigno. Un anno fa la Dia di Catanzaro aveva confiscato beni per 100 milioni di euro, tra cui quattro cliniche. Citrigno era stato condannato in via definitiva per usura a 4 anni e otto mesi. La confisca riguardava beni già sequestrati nel gennaio del 2014 (LEGGI) ai quali si è aggiunto il “Centro clinico Ortensia” di Cosenza. Confiscate anche società edili e immobiliari, 35 fabbricati, 4 terreni, 9 auto e rapporti finanziari.
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Il provvedimento di confisca, adottato dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Cosenza, riguardava gli stessi beni oggetto di due distinti decreti di sequestro emessi tra gennaio e febbraio del 2014 dalla medesima autorità giudiziaria e rappresentava un’importante conferma della fondatezza delle investigazioni patrimoniali condotte dagli investigatori della Dia e confluite nella proposta di sequestro. Ma la Corte di appello di Catanzaro ha riconosciuto la non pericolosità di Citrigno e ha accolto in pieno le tesi dei suoi legali, Sergio Calabrese e Raffaele Brescia.
Sono stati dissequestrati i beni anche riconducibili alla sua famiglia. I beni che erano stati confiscati sono del valore complessivo stimato in circa cento milioni di euro.
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